FIFA 2014
A Recife anche contro la tradizione
Italia attenta, la seconda è un tabù
Tra Europei e Mondiali gli azzurri non vincono il secondo impegno dal 2002. Ma c'è anche un'altra statistica: in caso di vittoria la storia assicura un posto tra le prime quattro
Mondiali in Corea e Giappone
La prima volta, amara, fu in Giappone. Gli uomini di Trapattoni arrivavano da una facile vittoria contro l'Ecuador con una doppietta di Vieri. Ma al secondo impegno, contro la Croazia, il vantaggio azzurro, fu ribaltato da Olic e Rapaic. Agli ottavi ci portò poi un colpo di testa di Del Piero contro il Messico ma il cammino degli azzurri si fermò davanti alle decisioni dell'arbitro ecuadoregno Byron Moreno e al golden gol del coreano Ahn.
Europei portoghesi e biscotto scandinavo
Un pareggio, ma decisivo per mandare a casa gli azzurri già al girone, arrivò invece nell'Europeo del 2004 in Portogallo. In panchina sempre Trapattoni e la squadra affidata alla fantasia di Cassano e Totti. Ma il capitano romanista, innervosito dalla marcatura di Poulsen, venne squalificato dopo la prima giornata per uno sputo al danese. Al pareggio a reti bianchi con la Danimarca però seguì un 1-1 contro la Svezia. A Cassano rispose un colpo di taekwondo di Ibrahimovic che beffò Buffon. Alla terza partita l'Italia soffrì contro la Bulgaria, già eliminata, ma vinse 2-1, decisivo sempre Antonio Cassano. Pochi secondi dopo la rete del barese però arrivò il 2-2 tra Svezia e Danimarca. Azzurri fuori - anche se imbattuti - per il minor numero di reti fatte e profumo di biscotto scandinavo.
Autogol di Zaccardo e rosso per De Rossi
Anche al Mondiale in Germania nel 2006, quello poi vinto dagli azzurri guidati da Marcello Lippi, la seconda giornata non portò bene. Dopo i tre punti contro il Ghana, il calendario mise davanti agli azzurri gli Stati Uniti. Al vantaggio di Gilardino gli Usa pareggiarono con uno sfortunato autogol di Zaccardo. E dopo due minuti fu espulso De Rossi per una gomitata allo statunitense Brian McBride che gli costò 4 giornate di squalifica. Giusto in tempo però per tirare uno dei calci di rigore nella finale contro la Francia e regalare all'Italia la Coppa.
Il pareggio con la Romania
La serie di 1-1 non si è interrotta agli Europei del 2008 in Austria e Svizzera. Partenza tremenda della Nazionale di Donadoni che alla prima perse per 3-0 contro l'Olanda e alla seconda giornata, puntuale, arrivò il pareggio contro la Romania. Due gol nel giro di un minuto: prima Mutu, poi Panucci. Il 2-0 alla Francia servì per il passaggio del turno ma agli ottavi furono fatali i rigori contro la Spagna, poi campione.
La sorpresa Nuova Zelanda
In Sudafrica, da campioni in carica, la differenza tecnica tra l'Italia e la cenerentola Nuova Zelanda non bastò a rompere il tabù. Già alla prima c'èra stato un 1-1 contro il Paraguay, e la seconda, anche in questo caso, non fece eccezione. Al neozelandese Smeltz rispose Iaquinta ma per la Nazionale di Lippi fatale fu poi la sconfitta per 3-2 contro la Slovacchia che costrinse al mesto rientro.
Ancora la Croazia
Doppio pareggio alle prime due anche all'ultimo Europeo, quello in Polonia e Ucraina, il primo con Prandelli al comando. Prima l'1-1 con la Spagna e poi, per l'ennesima volta alla seconda, stesso risultato anche anche contro la Croazia. Per il passaggio agli ottavi servì il 2-0 all'Irlanda. Da lì una cavalcata entusiasmante, fermata poi in finale dalla Spagna del tiki-taka.
L'ultima volta contro il Belgio
Pe ritrovare una vittoria degli azzurri alla seconda giornata bisogna risalire agli Europei del 2000. Un secco 2-0 ai padroni di casa del Belgio, firmato Totti e Fiore e approdo alla finale dove tra la l'Italia e la vittoria si oppose un altro golden gol, quello di Trezeguet.
Due vittorie valgono almeno la semifinale
Contro il Costa Rica adesso c'è la possibilità di invertire questa tendenza che sarebbe ben augurante. Se gli azzurri dovessero davvero mettere nel carniere 6 punti nei primi 180', potrebbero guardare con ottimismo al cammino del Mondiale brasiliano. Anche in questo caso infatti non manca la tradizione: vincere le prime due partite equivale a un posto tra le prime quattro. Nel 1938 i successi contro Norvegia e Francia portarono la squadra di Pozzo a bissare il titole del 1934. Successe anche nel 1978 in Argentina, quando dopo i successi maturati contro Francia e Ungheria, Bearzot portò gli azzurri al quarto posto dietro il Brasile (che sconfisse gli azzurri 2-1 nella finalina), Olanda (che conquistò la finale proprio col 2-1 alla Nazionale) e i padroni di casa. La storia si ripeté pure nel 1990, in occasione del mondiale italiano. Sconfitti Austria e Stati Uniti, Schillaci e compagni arrivarono fino alla semifinale di Napoli, uscendo ai rigori contro l'Argentina di Maradona. Vincendo 2-1 la finalina con l'Inghilterra,gli uomini di Vicini si piazzarono poi terzi.