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POLITICA

Legge elettorale

Italicum, Renzi: "Niente palude. Avanti su tutto!"

Il premier replica su Facebook alle opposizioni che hanno deciso di lasciare i lavori della Commissione Affari costituzionali alla Camera dopo la sostituzione di dieci dissidenti del PD: "Si chiama democrazia quella in cui si approvano le leggi volute dalla maggioranza, non quella in cui vincono i blocchi imposti dalle minoranze" 

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Si complica l'iter dell'italicum in commissione alla Camera. Dopo la sostituzione dei dieci dissidenti del Pd, le opposizioni (M5S, Sel, Fi e Lega) annunciano che non parteciperanno alla seduta della commissione Affari Costituzionali della Camera dove inizieranno le operazioni di voto sugli emendamenti all'Italicum. "Sostituzioni necessarie per la democrazia" replica il presidente del Consiglio che torna a parlare sui social network: "Da anni diciamo che è una priorità cambiare la legge elettorale. Il PD ne ha discusso durante le primarie, in assemblea nazionale, in direzione, ai gruppi parlamentari, ovunque. La proposta – che è stata sempre votata a stragrande maggioranza – è stata approvata anche dal resto della maggioranza e dai senatori di Forza Italia. Fermarsi oggi significherebbe consegnare l'intera classe politica alla palude e dire che anche noi siamo uguali a tutti quelli che in questi anni si sono fermati prima del traguardo. Ma no, noi non siamo così".




"Si chiama democrazia"
"È tempo di decidere, dunque. - aggiunge sempre su Facebook il premier - Perché ci hanno insegnato che quando si vota all'interno di una comunità si rispettano le decisioni prese assieme. Chi grida oggi allo scandalo perché alcuni deputati sono sostituiti in Commissione dovrebbe ricordare che questo è non solo normale ma addirittura necessario se crediamo ai valori democratici del rispetto della maggioranza: si chiama democrazia quella in cui si approvano le leggi volute dalla maggioranza, non quella in cui vincono i blocchi imposto dalle minoranze".

L'Aventino
Dito puntato da parte di quasi tutte le opposizioni, eccetto Scelta Civica, contro il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il Pd. Brunetta, capogruppo del partito che con la maggioranza aveva messo a punto le linee guida della legge elettorale, fa sapere che Fi lascerà "al Pd tutta la responsabilità di approvarsi in Commissione l'Italicum blindato, a disonore del Partito democratico stesso". "In commissione il padrone Renzi ha epurato i suoi deputati", ha affermato Andrea Cecconi per il M5s, annunciando che il suo gruppo cercherà di migliorare l'Italicum in Aula. Anche Sel, con il capogruppo Arturo Scotto, accusa Renzi di avere scambiato la commissione per "una sezione del Pd",  per cui i deputati del suo gruppo lasceranno i lavori commissione e si batteranno in Aula. Infine anche Lega e Fratelli d'Italia hanno deciso di non partecipare più ai lavori della commissione: "Non abbiamo alcuna intenzione di mischiarci ai burattini di Renzi e di fare il loro gioco. Per questo non parteciperemo alla commissione Affari costituzionali" annuncia il deputato leghista Cristian Invernizzi, capogruppo in commissione. 

Il voto di fiducia
Rimane l'eventualità del voto di fiducia, per la quale l'esponente delle minoranze del Pd, Gianni Cuperlo, avverte: "Corriamo il rischio di approvare la riforma elettorale con i voti della sola maggioranza, nemmeno a ranghi completi, e con unprofondo dissenso nel Pd. Se ci fosse la fiducia ognuno di noi risponderebbe alle proprie convinzioni, qua è in gioco la qualità della democrazia".

"Avanti, su tutto! - conclude invece Renzi su Facebook - Oggi in Consiglio dei Ministri via libera a tre decreti della delega fiscale a partire da quello sulla fatturazione elettronica. E poi Libro Bianco della Difesa al Quirinale, lavoro sul ddl scuola in Commissione dopo una lunga discussione coi parlamentari PD mentre procede al Senato la riforma della PA e cresce l'attesa per Expo. Può piacere o meno, ma dopo anni di immobilismo l'Italia si è rimessa a correre. E noi ci siamo, pronti ad ascoltare tutti, ma senza farci fermare da nessuno".

Boschi: "La maggioranza decide"
Sulla stessa scia del premier il ministro delel Riforme Maria Elena Boschi: "Il Pd ha discusso, ci sono state delle Direzioni e delle riunioni dei gruppi, e la maggioranza si è espressa". Ovviamente i gruppi in commissione rispecchiano i numeri dell'Aula e, quindi, rispecchiano il voto dei cittadini ed è naturale che ci si confronti ma poi si decide votando e la maggioranza respinge gli emendamenti che non condivide dell'opposizione", ha concluso Boschi. 

I 10 deputati 'sostituti'
Intanto sono usciti i nomi dei dieci deputati Pd entrati in Commissione Affari Costituzionali al posto dei dissidenti che sono stati sostituti: si tratta di Paola Brigantini, Stefania Covello, Edo Patriarca, Stella Bianchi, Maria Chiara Gadda, Giampaolo Galli, David Ermini, Alessia Morani, Alfredo Bazoli, Ileana Piazzoni. GUARDA LA GALLERY

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