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POLITICA

Il dibattito

Italicum, opposizioni all'attacco sulla questione di fiducia

Forti critiche sull'ipotesi che il governo ponga la fiducia sulla riforma della legge elettorale. Brunetta: "Renzi ridicolo". Dal M5S appello al presidente della Repubblica. Salvini: "A chi frega qualcosa della legge elettorale? I problemi sono altri"

L'aula di Montecitorio
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Roma Opposizioni sulle barricate contro l’Italicum. La discussione sulla riforma della legge elettorale è iniziata alla Camera e da più parti si levano voci contro il governo e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Nel mirino in particolare la possibilità che l’esecutivo ponga la questione di fiducia sul provvedimento, un’eventualità che sta spaccando anche il Partito Democratico.

Brunetta: se non passa l'Italicum, cadono solo Renzi e il governo 
Domani sono in programma le votazioni su otto questioni di pregiudizialità di costituzionalità. Tre le ha presentate Forza Italia, che su due di queste chiederà lo scrutinio segreto. Il capogruppo alla Camera Renato Brunetta su Twitter attacca Matteo Renzi per l’appello fatto al suo partito. "Fino a ieri in caso di no all’Italicum cadeva il governo, da oggi cade anche il Pd – scrive - Domani si inventerà il crollo di borsa e sistema Italia. Renzi ridicolo". Poi aggiunge: "La realtà è che se non passa l’Italicum cade solo Renzi e il suo governicchio. No a elezioni anticipate, avanti fino a 2018 con un nuovo esecutivo".

Dal M5S appello a Mattarella. Sel: questione di fiducia sarebbe "aberrazione". La Russa: rischio vulnus a democrazia
Sulla questione di fiducia, il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera Danilo Toninelli, del Movimento 5 Stelle, si augura "che Mattarella dica a Renzi che non può osare tanto" . A suo avviso sarebbe un "atto eversivo". “Sarebbe un'aberrazione che determinerebbe una lesione molto grave della democrazia parlamentare”, dice invece il capogruppo dei deputati di Sel, Arturo Scotto, per il quale "il nervosismo di queste ore di Palazzo Chigi e dintorni è sinonimo di paura. Temono che la legge elettorale non passi". Netta anche la presa di posizione del relatore di minoranza Ignazio La Russa, deputato di Fratelli d'Italia-Alleaza Nazionale. Una fiducia, dice, “creerebbe un vulnus al Parlamento e alla democrazia”.

Salvini: "Frega qualcosa a voi della legge elettorale?"
Si smarca invece il leader della Lega Nord, Roberto Salvini. "Normalità significa
che oggi a Roma un parlamento normale, un partito normale, un presidente del Consiglio normale, con quello che sta accadendo dall'altra parte del Mediterraneo, con la disoccupazione e il livello di tassazione che c'è in Italia, non occupa il Parlamento per una settimana con i litigi sulla legge elettorale - afferma - Frega qualcosa a voi della legge elettorale? Vi pare normale che il Pd stia a scannarsi sulla legge elettorale?".
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