MONDO
Uno dei due piloti in salvo
Jet russo abbattuto, arriva il rammarico della Turchia. Mosca schiera i missili al confine
Nuove rivelazioni sull'episodio di ieri. La Russia minaccia conseguenze su progetti congiunti con Ankara. Obama chiede a entrambi di abbassare i toni. Navigatore jet abbattuto: nessun avvertimento dai turchi. Intanto la Turchia alza le difese al confine con la Siria
Ankara
Si attenuano le tensioni tra Russia e Turchia, ad un passo dal conflitto militare i due paesi moderano i toni. Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha reso noto che il ministro degli Esteri turco ha espresso rammarico per l'abbattimento del jet e ha espresso le condoglianze al collega russo in una conversazione telefonica. "Abbiamo aspettato spiegazioni dalla parte turca ieri e al più alto livello - ha detto Lavrov -. Meglio tardi che mai. Il ministro degli Esteri turco ha offerto le proprie condoglianze alla Russia e ha espresso rammarico per l'incidente, ma allo stesso tempo ha tentato di giustificare l'azione intrapresa dall'aviazione turca". Il ministro degli Esteri turco ha infatti sostenuto che i controllori di volo non conoscevano la nazionalità del Sukhoi-24 russo abbattuto ieri dagli F16 di Ankara.
Mosca, ha aggiunto Lavrov, spera che l'abbattimento del jet russo non sia usato per promuovere l'idea della creazione in questa area di una no fly zone. "Non faremo la guerra alla Turchia, le nostre relazioni con il popolo turco non sono cambiate'', ha concluso il ministro degli esteri russo che ha però aggiunto che Mosca ''rivedrà seriamente le relazioni russo-turche". Mosca ha tentato di convincere Ankara a prendere una posizione più ponderata sulla crisi siriana e a non "rovesciare" il presidente Bashar al-Assad, ha aggiunto Lavrov. "Abbiamo cercato di convincerli che, al fine di condurre una politica più ponderata, dovrebbero astenersi dal rovesciare Assad in ogni modo possibile, anche utilizzando i legami terroristici con gruppi estremisti", ha concluso Lavrov.
Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, incontrerà "nei prossimi giorni" l'omologo russo Lavrov, (probabilmente a margine della ministeriale Osce del 3-4 dicembre a Belgrado) con cui ha avuto un colloquio telefonico.
Putin: se accade di nuovo reagiremo
Il presidente Vladimir Putin non ha escluso che, dopo l'abbattimento del Su-24 russo ai confini con la Siria, si possano verificare nuovi incidenti con la Turchia e ha avvertito che Mosca reagirà "in un modo o nell'altro".
"Dopo quello che è successo ieri - ha detto alla stampa - non possiamo escludere altri incidenti e se si verificheranno, noi reagiremo in un modo o nell'altro. I nostri cittadini che si trovano in Turchia possono correre un grave rischio". Il capo del Cremlino ha così poi ribadito quanto già ieri consigliato ai connazionali dal ministero degli Esteri di Mosca, cioè di evitare viaggi in Turchia. I tour operator russi avrebbero già smesso di vendere pacchetti per quella destinazione tra le più popolari del turismo dalla Federazione.
Si abbassano i toni ma si alzano le difese militari. Mosca schiera i missili al confine
Intanto le Forze armate turche hanno deciso di rafforzare i controlli aerei del confine con la Siria. Lo rende noto un comunicato dell'esercito di Ankara: da oggi i caccia F-16 turchi di pattuglia saranno 18, mentre finora erano stati al massimo 12.
La Russia dal canto suo dislocherà sistemi di difesa missilistica S-400 presso la sua base aerea di Hamimim in Siria. Lo ha detto il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu, in un incontro con i colleghi della Difesa russa. La base è nella provincia di Latakia, ad appena 30km dalla frontiera con la Turchia, dove sono di stanza gli aerei russi che partecipano alla missione anti-jihadista in Siria. L'S-400 garantirà l'abbattimento di obiettivi aerei a una distanza di 250km e missili balistici non strategici a 60km. Il complesso è in grado di abbattere in modo simultaneo 36 obiettivi e ne puo' puntare 72 Il dispiegamento di batterie missilistiche di nuova generazione integrerà le misure già annunciate martedì dall'esercito russo: l'invio dell'incrociatore lancia-missili Moskva, fiore all'occhiello della flotta russa, nella zona costiera vicino
Latakia, che appoggerà con le sue batterie anti-missile Fort, simile agli S-400, le missioni aeree russe in Siria; e il fatto che i bombardieri russi voleranno scortati dai caccia.
17" nello spazio aereo turco
Stando a quanto filtrato dal vertice Nato di ieri, il caccia russo abbattuto sarebbe entrato nello spazio aereo turco per soli 17 secondi, sconfinando di meno di due chilometri. Secondo fonti statunitensi citate dall’agenzia Reuters, inoltre, sarebbe stato colpito quando era già rientrato in Siria. Ankara ha diffuso l'audio del messaggio inviato dai piloti turchi al caccia bombardiere russo, riportato dal giornale britannico Indipendent
"Attenzione, queste sono le forze aeree turche, vi state avvicinando allo spazio aereo turco, cambiate immediatamente la vostra rotta verso sud"
Le autorità turche hanno sostenuto che il messaggio è stato ripetuto ogni 30 secondi per 5 minuti, ma e' stato ignorato dai piloti di Mosca. Da qui, la decisione di abbattere il caccia russo. Un caso che ha fatto precipitare ai minimi storici i rapporti fra la Turchia e Mosca.
Reazione eccessiva?
La tensione fra i due Paesi è altissima e i nuovi dettagli non contribuiscono certo a rasserenare gli animi. Le analisi provenienti dagli Stati Uniti, basate “sull’analisi della segnatura termica” del Sukhoi24, confermerebbero la tesi di reazione eccessiva da parte di Ankara e campeggiano su molti siti russi.
La Russia: "La Turchia ha dimostrato di proteggere l'Isis"
La Russia minaccia provvedimenti nei confronti della Turchia. Se ieri il presidente russo Vladimir Putin ha parlato di "una coltellata alla schiena", oggi il primo ministro, Dmitry Medvedev, ha affermato che l'abbattimento può avere come conseguenza la cancellazione di alcuni importanti progetti congiunti e che alcune compagnie turche potrebbero perdere partecipazioni sul mercato russo. Il primo ministro vede "tre conseguenze" in quanto accaduto: "In primo luogo - ha spiegato - vi è un pericoloso peggioramento delle relazioni tra la Russia e la Nato, che non può essere giustificato da nessun interesse, neppure dalla protezione dei confini statali; in secondo luogo, la Turchia ha dimostrato con le sue azioni che difende i miliziani dell'Isis; e questo non sorprende, date le informazioni disponibili sul diretto interesse finanziario di alcuni funzionari della Turchia connessi con la fornitura di prodotti petroliferi prodotti negli impianti controllati dall'Isis". "In terzo luogo - ha continuato Medvedev - sono state minate le lunghe relazioni di buon vicinato tra la Russia e la Turchia, anche nella sfera economica e della cultura. Il danno sarà difficile da risanare, la sua prima conseguenza può essere la cancellazione di tutta una seria di importanti progetti congiunti e la perdita di posizioni sul mercato russo da parte delle aziende turche".
La sorte dei piloti
Si è chiarita la sorte del secondo pilota del Su-24, Konstant¡n Murajtin: è illeso e in salvo, recuperato da militari siriani e forze speciali russe che lo hanno riportato nella base aerea di Latakia. L'altro pilota, invece, è rimasto ferito quando si è paracadutato giù ed è stato ucciso in modo selvaggio a terra dai jihadisti nell'area.
Navigatore jet abbattuto: nessun avvertimento dai turchi
Poco dopo, infatti, Konstantin Murakhtin, il navigatore del jet russo Su-24 abbattuto dai turchi, ha parlato assicurando all'emittente Rossiya 1 di "non aver violato" lo spazio aereo di Ankara "nemmeno per un secondo e di non essere stato avvertito in nessun modo prima di essere abbattuto".
"Non è possibile che noi si abbia violato il loro spazio aereo nemmeno per un secondo", ha detto Murakhtin. "Stavamo volando a un'altitudine di 6mila metri in perfette condizioni meteo e ho sempre avuto il controllo totale della rotta". "Non c'è stato nessun avvertimento, né visivo né via radio", ha aggiunto. "Bisogna capire la differenza di velocità tra un bombardiere tattico come il Su-24 e quella di un F16: se avessero voluto avvertirci avrebbero potuto sedersi sulle nostre ali". "Invece - ha concluso - il missile ha colpito la poppa del nostro aereo dal nulla, non abbiamo nemmeno avuto il tempo di compiere una manovra evasiva".
Mosca, ha aggiunto Lavrov, spera che l'abbattimento del jet russo non sia usato per promuovere l'idea della creazione in questa area di una no fly zone. "Non faremo la guerra alla Turchia, le nostre relazioni con il popolo turco non sono cambiate'', ha concluso il ministro degli esteri russo che ha però aggiunto che Mosca ''rivedrà seriamente le relazioni russo-turche". Mosca ha tentato di convincere Ankara a prendere una posizione più ponderata sulla crisi siriana e a non "rovesciare" il presidente Bashar al-Assad, ha aggiunto Lavrov. "Abbiamo cercato di convincerli che, al fine di condurre una politica più ponderata, dovrebbero astenersi dal rovesciare Assad in ogni modo possibile, anche utilizzando i legami terroristici con gruppi estremisti", ha concluso Lavrov.
Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, incontrerà "nei prossimi giorni" l'omologo russo Lavrov, (probabilmente a margine della ministeriale Osce del 3-4 dicembre a Belgrado) con cui ha avuto un colloquio telefonico.
Putin: se accade di nuovo reagiremo
Il presidente Vladimir Putin non ha escluso che, dopo l'abbattimento del Su-24 russo ai confini con la Siria, si possano verificare nuovi incidenti con la Turchia e ha avvertito che Mosca reagirà "in un modo o nell'altro".
"Dopo quello che è successo ieri - ha detto alla stampa - non possiamo escludere altri incidenti e se si verificheranno, noi reagiremo in un modo o nell'altro. I nostri cittadini che si trovano in Turchia possono correre un grave rischio". Il capo del Cremlino ha così poi ribadito quanto già ieri consigliato ai connazionali dal ministero degli Esteri di Mosca, cioè di evitare viaggi in Turchia. I tour operator russi avrebbero già smesso di vendere pacchetti per quella destinazione tra le più popolari del turismo dalla Federazione.
Si abbassano i toni ma si alzano le difese militari. Mosca schiera i missili al confine
Intanto le Forze armate turche hanno deciso di rafforzare i controlli aerei del confine con la Siria. Lo rende noto un comunicato dell'esercito di Ankara: da oggi i caccia F-16 turchi di pattuglia saranno 18, mentre finora erano stati al massimo 12.
La Russia dal canto suo dislocherà sistemi di difesa missilistica S-400 presso la sua base aerea di Hamimim in Siria. Lo ha detto il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu, in un incontro con i colleghi della Difesa russa. La base è nella provincia di Latakia, ad appena 30km dalla frontiera con la Turchia, dove sono di stanza gli aerei russi che partecipano alla missione anti-jihadista in Siria. L'S-400 garantirà l'abbattimento di obiettivi aerei a una distanza di 250km e missili balistici non strategici a 60km. Il complesso è in grado di abbattere in modo simultaneo 36 obiettivi e ne puo' puntare 72 Il dispiegamento di batterie missilistiche di nuova generazione integrerà le misure già annunciate martedì dall'esercito russo: l'invio dell'incrociatore lancia-missili Moskva, fiore all'occhiello della flotta russa, nella zona costiera vicino
Latakia, che appoggerà con le sue batterie anti-missile Fort, simile agli S-400, le missioni aeree russe in Siria; e il fatto che i bombardieri russi voleranno scortati dai caccia.
17" nello spazio aereo turco
Stando a quanto filtrato dal vertice Nato di ieri, il caccia russo abbattuto sarebbe entrato nello spazio aereo turco per soli 17 secondi, sconfinando di meno di due chilometri. Secondo fonti statunitensi citate dall’agenzia Reuters, inoltre, sarebbe stato colpito quando era già rientrato in Siria. Ankara ha diffuso l'audio del messaggio inviato dai piloti turchi al caccia bombardiere russo, riportato dal giornale britannico Indipendent
"Attenzione, queste sono le forze aeree turche, vi state avvicinando allo spazio aereo turco, cambiate immediatamente la vostra rotta verso sud"
Le autorità turche hanno sostenuto che il messaggio è stato ripetuto ogni 30 secondi per 5 minuti, ma e' stato ignorato dai piloti di Mosca. Da qui, la decisione di abbattere il caccia russo. Un caso che ha fatto precipitare ai minimi storici i rapporti fra la Turchia e Mosca.
Reazione eccessiva?
La tensione fra i due Paesi è altissima e i nuovi dettagli non contribuiscono certo a rasserenare gli animi. Le analisi provenienti dagli Stati Uniti, basate “sull’analisi della segnatura termica” del Sukhoi24, confermerebbero la tesi di reazione eccessiva da parte di Ankara e campeggiano su molti siti russi.
La Russia: "La Turchia ha dimostrato di proteggere l'Isis"
La Russia minaccia provvedimenti nei confronti della Turchia. Se ieri il presidente russo Vladimir Putin ha parlato di "una coltellata alla schiena", oggi il primo ministro, Dmitry Medvedev, ha affermato che l'abbattimento può avere come conseguenza la cancellazione di alcuni importanti progetti congiunti e che alcune compagnie turche potrebbero perdere partecipazioni sul mercato russo. Il primo ministro vede "tre conseguenze" in quanto accaduto: "In primo luogo - ha spiegato - vi è un pericoloso peggioramento delle relazioni tra la Russia e la Nato, che non può essere giustificato da nessun interesse, neppure dalla protezione dei confini statali; in secondo luogo, la Turchia ha dimostrato con le sue azioni che difende i miliziani dell'Isis; e questo non sorprende, date le informazioni disponibili sul diretto interesse finanziario di alcuni funzionari della Turchia connessi con la fornitura di prodotti petroliferi prodotti negli impianti controllati dall'Isis". "In terzo luogo - ha continuato Medvedev - sono state minate le lunghe relazioni di buon vicinato tra la Russia e la Turchia, anche nella sfera economica e della cultura. Il danno sarà difficile da risanare, la sua prima conseguenza può essere la cancellazione di tutta una seria di importanti progetti congiunti e la perdita di posizioni sul mercato russo da parte delle aziende turche".
La sorte dei piloti
Si è chiarita la sorte del secondo pilota del Su-24, Konstant¡n Murajtin: è illeso e in salvo, recuperato da militari siriani e forze speciali russe che lo hanno riportato nella base aerea di Latakia. L'altro pilota, invece, è rimasto ferito quando si è paracadutato giù ed è stato ucciso in modo selvaggio a terra dai jihadisti nell'area.
Navigatore jet abbattuto: nessun avvertimento dai turchi
Poco dopo, infatti, Konstantin Murakhtin, il navigatore del jet russo Su-24 abbattuto dai turchi, ha parlato assicurando all'emittente Rossiya 1 di "non aver violato" lo spazio aereo di Ankara "nemmeno per un secondo e di non essere stato avvertito in nessun modo prima di essere abbattuto".
"Non è possibile che noi si abbia violato il loro spazio aereo nemmeno per un secondo", ha detto Murakhtin. "Stavamo volando a un'altitudine di 6mila metri in perfette condizioni meteo e ho sempre avuto il controllo totale della rotta". "Non c'è stato nessun avvertimento, né visivo né via radio", ha aggiunto. "Bisogna capire la differenza di velocità tra un bombardiere tattico come il Su-24 e quella di un F16: se avessero voluto avvertirci avrebbero potuto sedersi sulle nostre ali". "Invece - ha concluso - il missile ha colpito la poppa del nostro aereo dal nulla, non abbiamo nemmeno avuto il tempo di compiere una manovra evasiva".