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POLITICA

Discussione in Senato

Jobs Act, Brunetta:" Se Renzi fa marcia indietro su art.18 FI vota contro"

A Forza Italia non piace l'aggiunta ai licenziamenti discriminatori di quelli disciplinari; il ministro Poletti prende tempo sull'emendamento al provvedimento "ascolteremo e poi ragioneremo". La discussione potrebbe proseguire fino a martedì 7 ottobre

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"Non possiamo che verificare la marcia indietro fatta dal presidente Renzi". L'aggiunta ai licenziamenti discriminatori di quelli disciplinari non piace a Forza Italia, "siamo tornati alla Legge Fornero" dice Renato Brunetta, capogruppo alla Camera che avverte "Noi avevamo detto ok a Renzi rispetto alle sue affermazioni di superamento dell'art. 18 ma se Renzi, per tenere insieme il suo partito, fa marcia indietro noi non potremo fare altro che votare contro e denunciare questo imbroglio".

La discussione sul Jobs Act, approdata questa mattina in Aula al Senato, potrebbe proseguire fino a martedì, 7 ottobre, e il voto degli emendamenti potrebbe non iniziare prima di mercoledì. È quello che è emerso dalla Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, secondo quanto riferito dai presidenti dei senatori di FI e Sel, Maurizio Gasparri e Loredana De Petris. 

Poletti: stiamo ragionando su emendamento
Il nodo è un emendamento al Jobs Act con cui il governo recepirebbe le indicazioni emerse dalla direzione nazionale del Pd. Il Ministro Poletti prende tempo e ai cronisti dichiara: "Stiamo ancora ragionando su quello che c'è da fare. Ascoltiamo la discussione e poi decideremo".

Sacconi: "Nessun motivo per dimettermi"
"Non c'è nessun motivo perchè debba dimettermi" Sacconi, presidente della Commissione Lavoro del Senato, risponde all'attacco di Brunetta. Il Capogruppo di FI aveva dichiarato: " Adesso il problema è del Nuovo Centrodestra, di Sacconi, che aveva puntato tutto su questa riforma e il testo varato da Sacconi verrà cambiato da un emendamento del governo che introduce come fattore di reintegra anche il licenziamento disciplinare cambia completamente il quadro e a quel punto Sacconi che è anche relatore del disegno di legge delega non potrà fare altro che dimettersi".

Minoranza Dem
Se la minoranza Dem ha promesso di dare battaglia sui propri emendamenti, soprattutto per le garanzie sui licenziamenti discriminatori, Gianni Cuperlo si augura "che tutto il Pd voti gli emendamenti della minoranza, perché lo spirito è migliorare la riforma". Allo stesso tempo, su una eventuale crisi di governo, Cuperlo è netto: "Non scherziamo. Voglio che questo governo faccia le cose che ha detto di voler fare", Renzi "avrà un sostegno leale. Ma sul merito di riforme decisive, dalla Costituzione alla legge elettorale, al mercato del lavoro, migliorare le scelte è il modo per aiutare l'esecutivo a fare il bene del Paese".
 
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