POLITICA
La scheda
Jobs Act, cosa cambia: dal contratto a tutele crescenti alla riforma della Cig
Modifiche all'articolo 18, estensione degli ammortizzatori sociali, nuove regole per l'Aspi: ecco le novità della riforma del lavoro approvata al Senato
Ecco in sintesi cosa prevede il provvedimento:
Contratto a tutele crescenti per i neoassunti
Arriva il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianità di servizio per tutti i neoassunti. Nel testo sono state introdotte alla Camera modifiche all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori con la possibilità di reintegra nel posto di lavoro in caso di licenziamenti illegittimi limitata non solo a quelli nulli e discriminatori ma anche a "specifiche fattispecie" di quelli disciplinari (legati al comportamento del lavoratore). Saranno i decreti delegati a stabilire quali saranno queste fattispecie. Sui licenziamenti per motivi economici (esigenze aziendali) giudicati ingiustificati sarà previsto solo l'indennizzo.
Riordino delle forme contrattuali e dei rapporti di lavoro
L'obiettivo al quale si vuole arrivare con il contratto a tutele crescenti è di farne la modalità normale di assunzione sfoltendo le decine di forme contrattuali e le norme esistenti. Si punta alla creazione di un testo organico di disciplina delle varie tipologie contrattuali e al "superamento" delle collaborazioni coordinate e continuative.
Mansioni flessibili e controlli a distanza
Si rivede la disciplina delle mansioni in caso di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l'interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell'inquadramento. Il passaggio da una mansione all'altra diventa più semplice (con la possibilità anche di demansionamento). Viene rivista anche la disciplina dei controlli a distanza con la possibilità di controllare impianti e strumenti di lavoro.
Riforma Cig
Sarà impossibile autorizzare la cig in caso di cessazione definitiva di attività aziendale (la Commissione lavoro della Camera ha aggiunto la parola "definitiva" al testo arrivato dal Senato). L'obiettivo è di assicurare un sistema di garanzia universale per tutti i lavoratori con tutele uniformi e legate alla storia contributiva del lavoratore. Saranno rivisti i limiti di durata dell'indennità (adesso il tetto è di due anni per la cassa ordinaria e di quattro per la straordinaria) e sarà prevista una maggiore partecipazione da parte delle aziende che la utilizzano. Si punta alla riduzione delle aliquote di contribuzione ordinarie (ora all'1,9% della retribuzione) con la rimodulazione delle stesse tra i settori in funzione dell'effettivo impiego.
Riforma Aspi
La durata del trattamento di disoccupazione dovrà essere rapportata alla "pregressa storia contributiva" del lavoratore con l'incremento della durata massima (per ora fissata a 18 mesi a regime nel 2016, ndr) per quelli con le carriere contributive più rilevanti. Si vuole estendere l'Aspi ai collaboratori fino al superamento di questo tipo di rapporto di lavoro. Per le persone in situazione di disagio economico potrebbe essere introdotta dopo la fruizione dell'Aspi una ulteriore prestazione eventualmente priva di contributi figurativi.
Razionalizzazione incentivi all'assunzione e all'autoimpiego
Si istituisce inoltre un'Agenzia nazionale per l'impiego e si punta a semplificare e razionalizzare le procedure di costituzione e gestione dei rapporti di lavoro al fine di ridurre gli adempimenti a carico di cittadini e imprese. L'obiettivo è svolgere tutti gli adempimenti per via telematica.
No vacatio legis
Leggi e decreti delegati entreranno in vigore il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta. Gli effetti degli interventi normativi saranno oggetto di un monitoraggio permanente da realizzarsi senza maggiori oneri.