MONDO
Ue, la polemica
Juncker contro Renzi: "Ha torto a offendere Commissione. La flessibilità l'ho portata io"
"Non uso stesso vigore Renzi, ma non sono naif"
"Esito sempre a esprimermi con lo stesso vigore con cui il mio amico Matteo Renzi si rivolge a me, perche' credo che non risolva le cose", ha spiegato, aggiungendo di non essere "per niente naif" e di voler tenere "l'irritazione, che e' grande, in tasca".
"Sapete - ha aggiunto - che rispetto molto il presidente del Consiglio e che mi piace, ma ha torto di criticare la Commissione su ogni punto di vista. Non capisco perche' lo faccia, e' da troppo tempo che non seguo i teatrini della politica interna di certi paesi".
Ma, ha aggiunto, "l'Italia non dovrebbe troppo criticare la commissione. Io accetto le critiche, non e' quello il problema, ne sono anche fiero".
E aggiunge, "abbiamo introdotto in materia di sorveglianza dei conti pubblici una dose accresciuta di flessibilita' contro la volonta' di certi stati membrie non dei meno importanti: soprattutto di quello che secondo lui domina l'insieme dell'Europa", ha aggiunto riferendosi alla Germania.
"L'Italia approfitta di tutte le flessibilita' introdotte e sono stato sorpreso alla fine della presidenza italiana che Renzi abbia detto al Parlamento europeo che era stato lui ad avere introdotto la flessibilita'".
In realta', ha rivendicato, "sono stato io e non lui, anche se con il suo appoggio. E chi mi ha accompagnato nel convicere i contrari non si esprimeva solo con le lingue del sud, credetemi. Bisogna su questo attenersi alla realta' e alla verita'".
Juncker ha concluso di non essere "per niente naif" e di aver deciso di tenere "in tasca il rancore e l'irritazione, che e' grande".