MONDO
Una giornata nell'agenzia di stampa delle donne curde
Kurdistan, a Diyarbakir arrestata una giornalista curda
La reporter Beritan Canozer è stata arrestata a Diyarbakir, nel corso di una manifestazione. Fa parte dell'agenzia di stampa JinHa, gestita interamente al femminile
Da quando, dopo le elezioni del 6 giugno, è stato interrotto il processo di pace tra il governo turco e i rappresentanti del movimento curdo, la homepage è generalmente riempita dalle notizie dei coprifuoco e degli scontri, che da alcuni mesi caratterizzano la vita quotidiana in molti distretti del Kurdistan turco. L’attenzione delle giornaliste si concentra in particolare sui casi in cui tra le vittime dei conflitti ci sono donne e bambini.
Tra una notizia e l’altra scambio qualche parola con una delle collaboratrici mentre beviamo un caffè curdo nella cucina comune affianco alla redazione. Mi racconta che i proventi del lavoro dell’agenzia vengono ridistribuiti tra tutte le redattrici secondo i loro bisogni. Se una giornalista deve mantenere uno o più bambini o un genitore malato riceve un compenso maggiore di quello che va ad una single che vive con i genitori. Anche le decisioni editoriali vengono prese in modo collegiale, non c’è un direttore anche se una delle giornaliste più anziane è considerata quella con maggiore esperienza.
Finisco il caffe curdo, che è sempre lo stesso caffè che i turchi chiamano caffè turco e i greci caffe greco.
Il blog Kurdistan, diario di un conflitto senza confini