ECONOMIA
Francoforte
La Bce apre al taglio dei tassi. "Fermi finché necessario"
Draghi: "Ci attendiamo che i tassi di interesse restino su livelli pari a quelli attuali o inferiori almeno fino a tutta la prima metà del 2020"
"Ci attendiamo che i tassi di interesse restino su livelli pari a quelli attuali o inferiori almeno fino a tutta la prima metà del 2020", ha detto il presidente della Bce Mario Draghi.
Francoforte considera la possibilità di un nuovo QE. Infatti, davanti a un'inflazione "costantemente al di sotto dei livelli" previsti dal mandato della Bce il Consiglio direttivo della Bce ha sottolineato la necessità di una politica monetaria "molto accomodante per un periodo di tempo prolungato" ed "è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti". Lo si legge nel documento conclusivo del Consiglio della Bce, che - si precisa - "ha incaricato i ripettivi comitati dell'Eurosistema di esaminare le opzioni" compreso il rafforzamento della forward guidance o la "composizione di potenziali nuovi acquisti di attività nette", ovvero il Quantitative Easing.
La necessità di di un orientamento di politica monetaria altamente accomodante per un prolungato periodo di tempo" e ha dato incarico ai comitati dell'Eurosistema di esaminare varie opzioni, tra cui la dimensione e composizione di un potenziale nuovo programma di acquisto titoli". È quanto si legge nel comunicato della Bce stilato al termine della riunione del direttivo.
A Sintra a giugno il presidente Mario Draghi aveva indicato che il consiglio direttivo già a Vilnius che i governatori avevano discusso di varie opzioni fra cui appunto il rilancio del Qe. Lo statement odierno segnala che l'istituto centrale si prepara ad annunciare un rilevante pacchetto di stimoli alla prossima riunione in calendario il 12 settembre.
Non accettiamo un tasso d'inflazione permanentemente così basso, e il punto chiave è che abbiamo la stessa determinazione sia che sia più alta (del 2%, ndr) sia più bassa", ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, spiegando il significato dell'impegno a un approccio "simmetrico" nei confronti dell'obbiettivo di inflazione.
Draghi: elementi di incertezza. Minaccia protezionismo su area Euro
"Le informazioni più recenti indicano che circostanze sfavorevoli a livello mondiale continuano a pesare sulle prospettive per l'area dell'euro. La prolungata presenza di incertezze connesse a fattori geopolitici, alla crescente minaccia del protezionismo e alle vulnerabilità nei mercati emergenti lascia il segno sul clima di fiducia", ha detto il presidente della Bce Mario Draghi in conferenza stampa a Francoforte. A sostegno dell'economia vi sono invece i continui aumenti dell'occupazione e la crescita delle retribuzioni.
"La prolungata presenza di incertezze collegate a fattori geopolitici, la crescente minaccia del protezionismo e le vulnerabilità dei Paesi emergenti stanno indebolendo il sentimento economico, in particolare nel settore manifatturiero", ha spiegato Draghi.
"La politica monetaria ha fatto molto per sostenere l'Eurozona. Ma se questo deterioramento andrà avanti diventerà essenziale la politica fiscale".
Meno probabile rimbalzo in seconda metà 2019
"Le nostre ultime proiezioni suggerivano che avrebbe potuto esserci un rimbalzo nella secondo parte dell'anno. Ora, gli ultimi segnali mostrano debolezza della crescita sia nel secondo che nel terzo trimestre e dunque questo rimbalzo adesso è meno probabile", ha detto il presidente della Bce.
"Necessario significativo livello di stimoli monetari"
Un significativo livello di stimoli monetari continua a essere necessario affinché le condizioni finanziarie rimangano molto favorevoli e sostengano l'espansione dell'area dell'euro, continuino a far rialzare i prezzi e lo sviluppo dell'inflazione sottostante nel medio termine", ha detto il presidente della Bce Mario Draghi.
"Paesi ad alto debito rafforzino i conti pubblici"
"I Paesi ad alto debito pubblico devono rinforzare i loro cuscinetti fiscali e tutti i Paesi dovrebbero aumentare i loro sforzi per raggiungere una composizione delle finanze pubbliche più orientata alla crescita", ha detto Draghi, in conferenza stampa.
"Potenziare l'attuazione delle riforme strutturali"
"L'attuazione delle riforme strutturali nei paesi dell'area euro deve essere notevolmente potenziata per aumentare la produttività e il potenziale di crescita dell'Eurozona, ridurre la disoccupazione strutturale e aumentare la resilienza".