MONDO
La Serbia imita la Slovenia e blocca la rotta dei Balcani
Migranti. Slovenia e Serbia chiudono le frontiere a chi non è "in regola con i requisiti"
La Slovenia chiude le sue frontiere al flusso dei migranti che percorrono la rotta balcanica. Questa decisione ha innescato anche la reazione della Serbia. Anche la Repubblica Ceca inizia le esercitazioni per blindare i suoi confini con l'Austria
Roma
Chiuse le frontiere in Slovenia "a tutti coloro che non sono in regola con i requisiti". E' stato il ministro dell'Interno sloveno a dare l'annuncio. E ha spiegato: "Per i migranti ci sarà una selezione in base a ragioni umanitarie e alle regole di Schengen".
Il primo ministro sloveno, Miro Cerar, commentando le conseguenze per il suo Paese dell'esito del Consiglio Ue ha sottolineato che la rotta migratoria balcanica non esiste più e quindi la Slovenia permetterà l'ingresso solo di coloro che saranno in possesso di documenti in regola per accedere all'area Schengen.
''Il vertice ha lanciato un chiaro messaggio a tutti i trafficanti di profughi e ai migranti illegali, e ora sanno che non c'è più la rotta balcanica", ha detto Cerar che era tra i leader europei favorevoli ad adottare nella dichiarazione finale del summit la frase "la rotta balcanica è ora chiusa" e non quella un po' meno drastica, poi approvata. "E' vero che la frase è stata leggermente riformulata, ma il senso è lo stesso", ha osservato Cerar.
La decisione della Slovenia determina a cascata anche la chiusura dei confini serbi con Macedonia e Bulgaria.
Infatti il ministero dell'Interno di Belgrado non vuole consentire ai migranti di rimanere intrappolati all'interno del proprio territorio e prevede di imporre le stesse regole di ingresso previste dalla Slovenia.
Inoltre la polizia ceca ha dato il via a una serie di esercitazioni al confine con l'Austria per addestrare le sue unità a gestire l'imponente flusso di migranti. Lo ha dichiarato il capo della Polizia, Tomas Tuhy che ha spiegato come "l'obiettivo è fare pratica nelle attività che vengono già condotte in Ungheria, Macedonia e Slovenia". Vi prendono parte 200 poliziotti e 20 agenti doganali, che dovranno garantire la sicurezza al confine ceco-austriaco (464 chilometri di lunghezza con 20 valichi) in caso di un arrivo in massa di migranti. Le autorità di Praga ritengono plausibile questa eventualità se Vienna sigillerà completamente le proprie frontiere con la Germania.
Il primo ministro sloveno, Miro Cerar, commentando le conseguenze per il suo Paese dell'esito del Consiglio Ue ha sottolineato che la rotta migratoria balcanica non esiste più e quindi la Slovenia permetterà l'ingresso solo di coloro che saranno in possesso di documenti in regola per accedere all'area Schengen.
''Il vertice ha lanciato un chiaro messaggio a tutti i trafficanti di profughi e ai migranti illegali, e ora sanno che non c'è più la rotta balcanica", ha detto Cerar che era tra i leader europei favorevoli ad adottare nella dichiarazione finale del summit la frase "la rotta balcanica è ora chiusa" e non quella un po' meno drastica, poi approvata. "E' vero che la frase è stata leggermente riformulata, ma il senso è lo stesso", ha osservato Cerar.
La decisione della Slovenia determina a cascata anche la chiusura dei confini serbi con Macedonia e Bulgaria.
Infatti il ministero dell'Interno di Belgrado non vuole consentire ai migranti di rimanere intrappolati all'interno del proprio territorio e prevede di imporre le stesse regole di ingresso previste dalla Slovenia.
Inoltre la polizia ceca ha dato il via a una serie di esercitazioni al confine con l'Austria per addestrare le sue unità a gestire l'imponente flusso di migranti. Lo ha dichiarato il capo della Polizia, Tomas Tuhy che ha spiegato come "l'obiettivo è fare pratica nelle attività che vengono già condotte in Ungheria, Macedonia e Slovenia". Vi prendono parte 200 poliziotti e 20 agenti doganali, che dovranno garantire la sicurezza al confine ceco-austriaco (464 chilometri di lunghezza con 20 valichi) in caso di un arrivo in massa di migranti. Le autorità di Praga ritengono plausibile questa eventualità se Vienna sigillerà completamente le proprie frontiere con la Germania.