SCIENZA
Ancora ignota la causa del fenomeno
La cometa attende Rosetta e... "canta": ecco la sua melodia
L'Esa diffonde gli affascinanti suoni emessi dalla cometa intorno alla quale orbita la sonda. Oggi lo sgancio del lander che raggiungerà la superficie del nucleo
Roma
Un suono basso, un richiamo vagamente ipnotico, non percepibile dall’orecchio umano ma assai chiaro per gli strumenti di bordo di Rosetta. La cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, nel suo volo nello spazio insieme alla sonda dell’Agenzia Spaziale Europea, sta “cantando”. Questa melodia, mai ascoltata prima, è stata diffusa dall’Esa su internet.
Nel vuoto dello spazio in realtà i suoni non si propagano, quindi regna il silenzio più assoluto. Il “canto” della cometa si manifesta sotto forma di oscillazioni nel campo magnetico che la circonda. Ha una frequenza compresa tra 40 e 50 millihertz, ben al di sotto del campo percepibile dall’orecchio umano. È stato però amplificato circa 10mila volte, fino a renderlo udibile.
Gli scienziati non hanno ancora chiarito quali siano le cause del fenomeno. Si ipotizza che la melodia possa essere prodotta durante il processo di ionizzazione delle particelle rilasciate dalla cometa. Il meccanismo fisico che la genera al momento è ignoto.
L’arrivo sulla superficie della 67P/Churyumov-Gerasimenko, previsto per oggi, fornirà altre informazioni sul nucleo della cometa. La loro analisi potrebbe offrire qualche elemento in più per chiarire il mistero.
di Andrea Bettini
Un suono basso, un richiamo vagamente ipnotico, non percepibile dall’orecchio umano ma assai chiaro per gli strumenti di bordo di Rosetta. La cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, nel suo volo nello spazio insieme alla sonda dell’Agenzia Spaziale Europea, sta “cantando”. Questa melodia, mai ascoltata prima, è stata diffusa dall’Esa su internet.
Nel vuoto dello spazio in realtà i suoni non si propagano, quindi regna il silenzio più assoluto. Il “canto” della cometa si manifesta sotto forma di oscillazioni nel campo magnetico che la circonda. Ha una frequenza compresa tra 40 e 50 millihertz, ben al di sotto del campo percepibile dall’orecchio umano. È stato però amplificato circa 10mila volte, fino a renderlo udibile.
Gli scienziati non hanno ancora chiarito quali siano le cause del fenomeno. Si ipotizza che la melodia possa essere prodotta durante il processo di ionizzazione delle particelle rilasciate dalla cometa. Il meccanismo fisico che la genera al momento è ignoto.
L’arrivo sulla superficie della 67P/Churyumov-Gerasimenko, previsto per oggi, fornirà altre informazioni sul nucleo della cometa. La loro analisi potrebbe offrire qualche elemento in più per chiarire il mistero.