I commenti
La foto di Aylan a #Bodrum che scuote le coscienze e il dibattito sui Social Network
La pubblicazione dell'immagine del corpo senza vita di un bambino di tre anni sulla spiaggia turca di Bodrum ha suscitato indignazione e ha scatenato un dibattito su Twitter
A #Bodrum, su quella spiaggia, si è consumata la sconfitta dell'umanità.
— rudy (@rudyponchia) 3 Settembre 2015
Quel bambino sulla spiaggia di #Bodrum aveva un nome, si chiamava Aylen Alkardi. @ilmanifesto pic.twitter.com/SMdncAxliN
— Il Popolo Viola (@popoloviola) 3 Settembre 2015
L'indignazione sul web
La foto del corpo di Aylan sulla spiaggia di Bodrum ha provocato sgomento, indignazione, orrore ma anche dibattiti e polemiche circa la necessità di pubblicare l'immagine che è diventata il simbolo dell'esodo forzato dei siriani che scappano dalla guerra, dalla morte.
Quella spiaggia dove il cuore va in frantumi e a galleggiare e' il nostro fallimento #Bodrum
— Ilia Verrocchi (@IliaVerrocchi) 3 Settembre 2015
La rete si interroga: è giusto pubblicare la foto?
Sui social Network c'è chi si sofferma a commentare la tragedia e chi valuta le diverse scelte fatte dai quotidiani e dai giornali online sulla pubblicazione della foto. Qualcuno, come il direttore della Stampa Mario Calabresi, sostiene che "il rispetto di questo bambino pretende che tutti sappiamo". In molti, su Twitter scrivono quanto è importante dover pubblicare quest'immagine per svegliare le coscienze assopite di fronte alla tragedia dei rifugiati. Tanti scelgono di sostenere questa posizione condividendo la prima pagina dal Manifesto dove campeggia la foto di Aylan senza censure, con il titolo "Niente asilo".
Letto articolo, e penso sia giusto mostrarla. Le parole non hanno la stessa forza delle immagini.#Bodrum @lucasofri pic.twitter.com/mlc4pxeQ1k
— saverio giangregorio (@saveriolakadima) 2 Settembre 2015
#Profughi. Quel bimbo è nostro figlio.#Bodrum, la foto che scuote le nostre coscienze. pic.twitter.com/lEqf0uwO1w
— francesco anfossi (@f_anfossi) 2 Settembre 2015
Ho visto una foto. E la mia anima è andata a pezzi #Bodrum #pace pic.twitter.com/R7BB04oqq7
— Gabriella Insana (@gabriellainsana) 3 Settembre 2015
Serve un'immagine per smuovere le coscienze?
Ma se tanti inorridiscono davanti all'immagine del corpo di Aylan, molti si chiedono se fosse davvero necessario pubblicare e diffondere la foto di un bambino per smuovere le coscienze. Come è possibile che soltanto un'immagine riesca a rendere consapevole il mondo della drammatica situazione dei profughi? commentano in tanti. E qualcuno, condividendo l'immagine di Aylan, richiama l'Europa e i paesi coinvolti a non voltare le spalle a queste persone e aprire le frontiere.
Ma è davvero necessario guardare la foto di un bambino morto per muovere le nostre coscienze? #Bodrum
— #PAUL (@thehashtagpaul) 3 Settembre 2015
Beati voi. Che per inorridire vi servono le foto #Bodrum
— solaconuncane (@solaconuncane) 2 Settembre 2015
O forse: come siamo fortunati noi che abbiamo solo il problema di se pubblicare la foto o meno... #bodrum
— Flavio Fates (@flavio78) 3 Settembre 2015
Per favore smettete di postare la foto del bimbo sulla spiaggia di #Bodrum! La morte non deve fare spettacolo, abbiate rispetto!!!
— Carmela Angiulli (@CarmelaAngiulli) 3 Settembre 2015
E continuate pure a chiudere frontiere e ad alzare muri...tanto questo non è vostro figlio giusto?? #Bodrum #Turkey pic.twitter.com/dNq0ZQmjgS
— elisa festa (@EllyPrincy) 2 Settembre 2015
Meno indignazione, più corridoi umanitari. #bodrum #noborders
— Adil (@adilmauro) 3 Settembre 2015