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MONDO

Nuova tegola sul presidente Usa

La pornostar Stormy Daniels fa causa a Trump: "Accordo sul silenzio non vale, manca la sua firma"

La notizia del ricorso legale, anticipata dalla Nbc, è stata confermata dall'avvocato dell'attrice a luci rosse, Michael Avenatti, via Twitter

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Nuova grana per Donald Trump. La pornostar Stormy Daniels, al secolo Stephanie Clifford, ha fatto causa al presidente degli Stati Uniti, sostenendo che l'accordo sottoscritto per mantenere il silenzio sulla loro relazione non è valido perché manca la firma del diretto interessato.

La notizia del ricorso legale, anticipata dalla Nbc, è stata confermata dall'avvocato dell'attrice a luci rosse, Michael Avenatti, via Twitter. 

"Abbiamo presentato questo ricorso chiedendo un ordine del tribunale per invalidare il supposto accordo sul 'silenzio' tra la nostra cliente S. Clifford, in arte Stormy Daniels, e Donald Trump", ha precisato Avenatti. In base al ricorso, l'accordo è stato firmato dalla Daniels e dall'avvocato personale di Trump, Michael Cohen, pochi giorni prima delle presidenziali del 2016.

"Per essere chiari, i tentativi di intimidire la signora Clifford e spingerla al silenzio, facendola tacere per proteggere il presidente Trump continuano senza sosta" e intorno allo scorso 27 febbraio, si legge nel ricorso, Cohen "ha surrettiziamente avviato un falso arbitrato contro la Clifford a Los Angeles". 

"L'accordo imponeva diverse condizioni e obblighi non solamente per Trump. Chiedeva anche la firma di tutte le parti, compresa quella di Trump", prosegue il testo, aggiungendo che "come d'abitudine, è stato chiaro in ogni momento che, a meno che tutte le parti non firmino i documenti richiesti, l'accordo di confidenzialità, con tutti i suoi termini e condizioni, sarebbe stato nullo". 

Lo scorso febbraio l'avvocato di Trump, Michael Cohen, ha riferito infatti di avere pagato 130mila dollari all'attrice per metterla a tacere poco prima delle elezioni presidenziali del 2016. Secondo l'azione legale presentata dalla ex porno star, a partire da gennaio del 2018 e quando sono emersi "dettagli dell'accordo" sui media, "Cohen, attraverso tattiche di coercizione e intimidazione, ha costretto Clifford a firmare una dichiarazione falsa in cui affermava che le informazioni su una relazione con Trump erano false". Inoltre "verso il 13 febbraio Cohen ha diffuso un comunicato relativo a Clifford e all'esistenza di un accordo di confidenzialità senza il consenso di lei". 

Nel ricorso si parla di una relazione tra Trump e la pornostar durata dall'estate del 2006 "fino al 2007 inoltrato".
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