MONDO
Martedì 12 gennaio
Le notizie dal mondo
Polemiche in Germania sulla chiusura delle scuole
Prorogate le vacanze di Natale a migliaia di studenti per non aggravare i contagi. Ma i Lander vanno avanti in ordine sparso, ognuno con una sua strategia per contrastare la pandemia. Nell'arco delle 24 ore altri 891 morti, 12mila nuovi positivi. Gli esperti: "L'allentamento delle restrizioni, scuole incluse, arriverà solo gradualmente, non tutto in una volta". Dal punto di vista dei medici tedeschi, sarà difficile scendere al di sotto delle 50 nuove infezioni per 100.000 abitanti a settimana entro la fine di gennaio.
Tagesspiegel
Cosa succede nel cloud dell'apprendimento
Nel Brandeburgo, il cloud della scuola è diventato il bersaglio di un attacco hacker. È utilizzato da almeno 562 scuole per l'insegnamento a distanza.
A Berlino per la prima volta tutti e tre i semafori coronavirus sono rossi: l'incidenza ufficialmente rilevata è di poco inferiore a 200 casi ogni 100mila su scala settimanale. Oggi il Senato di Berlino deciderà il blocco degli spostamenti oltre un raggio di 15 km per i berlinesi. In Sassonia e Turingia questo valore supererebbe 500. Il virus muta sempre più spesso, dobbiamo essere più veloci nelle contromisure
Le Parisien
La scuola sede di focolai all'ennesima potenza?
Il tasso di positivi esplode fra i più giovani, le mense scolastiche uno dei centri di diffusione del virus. Aumenta la preoccupazione di genitori ed insegnanti Bouillon de coulture (come il talk di Bernard Pivot degli anni '90) brodo di coltura qui però è il terreno fertile per i contagi
"Qualcuno vuole finire il mia piatto?". Al tavolo, un ragazzo ride fragorosamente, ieri a mezzogiorno. Maschera sotto il mento, ci portiamo l'uno vicino all'altro, rifacciamo il mondo, intingiamo il pane nel piatto del vicino. Interagiamo. "E' il nostro momento di libertà in una giornata con obbligo di mascherina per 8 ore", riassume, dalla tavola accanto, Zélie, una dei 200 studenti del collège Colonel-Fabien, a Montreuil. L'allontanamento sociale, un concetto... piuttosto vago. Nonostante il rigido protocollo sanitario messo in atto nel refettorio, questo momento di libertà focalizza tutta l'attenzione, mentre il tasso di positività al Covid-19 sale fortemente tra gli Under 20: dal 2,6% al 10 % in pochi giorni a inizio 2021.
La Vanguardia
Avanza la terza ondata fuori controllo grazie alle relazioni sociali di Natale
Quindici comunità autonome sono a rischio estremo e il Dipartimento della Salute avverte che stanno arrivando due mesi molto duri. Escluso per ora il collegamento con la variante britannica, l'incremento di contagi è legato al un rilassamento delle misure durante le vacanze di Natale
Daily Mail
Siamo pronti per la regola dei 3 metri di distanziamento?
Boris Johnson sotto pressione affinché il Governo aumenti il distanziamento fisico per frenare la diffusione del virus. Gli esperti consigliano di passare da 'almeno un metro' a 'oltre due metri', in pratica avvicinandosi al limite dei tre metri, una proposta drastica che arriva mentre il ministro della salute Matt Hancock torna a prendersela con chi non rispetta le regole.
Times
La polizia multerà chi infrange le restrizioni, i negazionisti del lockdown.
Il capo della polizia condanna comportamenti irresponsabili mentre il numero di contagiati resta sopra i 46mila e i morti più di 500. Per il governo, obiettivo vaccinazione per tutti gli ultra 50enni entro fine aprile
Daily Mirror
Caos nelle prescrizioni anti pandemia
Diamoci una regolata Il governo minaccia di inasprire le norme se la gente non rispetta le restrizioni… ma Johnson se ne va a giro in bici a Londra. Il numero 10 di Downing Street costretto a precisare che non ha specificato cosa si intende per 'esercizio fisico locale' e riesce a far chiarezza: possiamo uscire o no di casa per prendere un tè passeggiando?
FT
Merkel attacca la messa al bando di Trump da parte di Twitter come violazione della libertà di parola
I democratici alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti hanno avviato ieri un secondo tentativo di incriminare Donald Trump, mentre Angela Merkel ha criticato Twitter per aver bandito il presidente americano dalla piattaforma, definendo questa decisione una "problematica" violazione del "diritto fondamentale alla libertà di parola". Steffen Seibert, portavoce della Merkel, ha detto che la libertà di parola è un "diritto fondamentale di vitale importanza" che può essere limitato, "ma solo in conformità con le leggi e all'interno di un quadro definito dal legislatore - non da piattaforme di social media". Il suo intervento evidenzia un'area centrale di disaccordo tra Stati Uniti ed Europa su come regolamentare i social media. L'UE vuole dare alle autorità di regolamentazione più potere per costringere aziende come Facebook e Twitter a rimuovere i contenuti illegali. Negli Stati Uniti, le aziende tecnologiche sono state lasciate a sorvegliare i loro siti, anche se aumentano pressioni della politica per limitare la loro libertà di auto regolamentazione.
FT
I limiti della libertà di parola nell'era internet
Se la natura "permanente" della sospensione di Twitter è discutibile, tuttavia non agire avrebbe creato rischi ancora maggiori. Nelle circostanze eccezionali dell'America di oggi, le piattaforme social hanno fatto bene a sospendere l'account di Mr Trump almeno fino alla fine del suo mandato presidenziale. Il presidente ha giustificato la violenza e ha lanciato una sfida alle istituzioni che ha lasciato cinque morti. I critici hanno ragione a dire che la mossa è arrivata cinicamente in ritardo. È fuorviante dire che Trump sia stato "messo a tacere" quando mantiene l'accesso al potente pulpito presidenziale americano. La libertà di parola, inoltre, non può essere completamente libera, esistono limiti a discorsi di odio e incitamento online. Merkel dice che gli Stati Uniti farebbero meglio a seguire la Germania nell'approvare leggi che limitano tali comportamenti piuttosto che lasciare ai social media il compito di elaborare e controllare le proprie regole. Tali restrizioni legali negli Stati Uniti potrebbero incontrare problemi legati al Primo Emendamento. Eppure gli ultimi giorni evidenziano soprattutto la necessità di un dibattito sui limiti della libertà di parola negli USA e sul potere delle aziende tecnologiche. Una regolamentazione più chiara deve essere una priorità per l'amministrazione Biden entrante e per il Congresso. E non va trascurata, inoltre, la responsabilità delle tv come Fox News, che ha permesso a Trump di dire di tutto per troppo tempo, e secondo uno studio è stata più influente nel diffondere bufale rispetto ai social media.
FAZ
Merkel critica il blocco del profilo Twitter di Trump
Reinhard Mueller: chi ha il potere?
Il blocco del suo account Twitter sembra rallentare il presidente americano per il momento in modo più efficace degli strumenti della costituzione. Ciò mostra la potenza di tali piattaforme globali. Twitter non è lo Stato, non può e non deve sostituirlo. L'azienda deve aderire alle regole che si applicano (per tutti), e queste includono non pubblicare e diffondere incitamenti alla violenza e contenuti criminali. Ora si può discutere sulla portata della libertà di espressione in ogni singolo caso. Twitter, Facebook, Google e altri (basati su algoritmi o altro) dovrebbero decidere cosa e chi è autorizzato a esprimersi davanti a un pubblico di milioni di persone? Dopotutto, in molti luoghi queste piattaforme sono gli unici forum aperti a oppositori del regime. Da qui la critica di Navalny, avvelenato dallo Stato russo, alla cancellazione del profilo twitter di Trump, ed è per questo che il cancelliere Merkel vede la decisione come "problematica". Lo Stato non deve liberarsi dalle sue responsabilità, soprattutto nei confronti di coloro che a volte sono più potenti di lui.
Jerusalem Post
La grande purga, di EMILY SCHRADER
Le piattaforme di social media sono attese da tempo per un cambiamento nelle loro politiche, ma sembra che ad ogni passo del loro modo di fare siano troppo poco - o la scorsa settimana, con Trump, troppo. In precedenza, Trump aveva minacciato di abrogare parti della Sezione 230, che protegge le piattaforme dalla responsabilità legale di moderare il discorso sul loro sito, in risposta a quella che considerava una censura politicamente motivata. Ora, secondo quanto riferito, i legislatori democratici stanno discutendo un'azione legale per ritenere i giganti dei social media responsabili di non aver agito prima, fino ai disordini di Capitol Hill. È del tutto ragionevole che aziende private come Twitter o Facebook abbiano politiche specifiche sui contenuti. Dopo tutto, sono un servizio gratuito a cui le persone scelgono volentieri (o meno) di aderire. Ma data la loro influenza sproporzionata sulle elezioni, unita al fatto che sappiamo che gli attori statali hanno intenzionalmente utilizzato il flusso veloce e libero di informazioni sui social media per diffondere informazioni errate a sfondo politico, c'è un'argomentazione legittima per una regolamentazione governativa delle Big Tech.
NYT
La Camera mette a punto l'iter per aprire una seconda procedura di impeachment nei confronti di Donald Trump. Nell'aula prendono la parola molti parlamentari ancora sotto shock per l'assalto a Capitol Hill. I Democratici premono sul vicepresidente Pence perché autorizzi la procedura prevista dal 35esimo emendamento nelle prossime ore e se non lo farà hanno già messo in agenda un voto sull'avvio dell'impeachment per domani. Sono 150 le persone indagate dal dipartimento di Giustizia per i fatti di mercoledì scorso.
Serve un altro impeachment di Trump
Non si può permettere che gli sforzi del presidente Trump di rimanere in carica sfidando la democrazia rimangano senza risposta, per timore che invitino più illegalità da questo presidente o da coloro che verranno dopo di lui. Il signor Trump non è l'unica persona in colpa. Molti legislatori repubblicani hanno irritato i suoi sostenitori per settimane con false accuse di brogli elettorali e hanno continuato a opporsi al voto elettorale anche dopo l'attacco. Il quattordicesimo emendamento esclude dall'incarico qualsiasi legislatore federale o statale che si sia "impegnato in insurrezioni o ribellioni" o abbia dato "aiuto o conforto" a coloro che l'hanno fatto. I leader del Congresso dovranno fare i conti con quali dei loro colleghi richiedono la censura per le loro azioni e forse anche l'espulsione.
Washington Post
Puniamo il presidente Trump, non Joe Biden e il Paese
I leader del Congresso devono trovare un modo per punire il presidente senza bloccare l'amministrazione entrante, che deve essere in grado di agire subito sul terreno della sicurezza nazionale e della lotta alla pandemia.
WSJ
La Camera mette in agenda un voto sull'impeachment di Trump per domani. Parler, la piattaforma creata nel 2018 come alternativa a Fb e Twitter, spenta dai server di Amazon ora lotta per sopravvivere fra le accuse di aver diffuso contenuti che hanno contribuito agli scontri di Capitol Hill. Fb rimuove tutti i contentuti: 'stop the steal', fermiamo il furto.
Il momento impeachment di Joe Biden
Venerdì scorso abbiamo spiegato perché le azioni di Trump di mercoledì sono reati e perché la miglior opzione ora siano le sue dimissioni. Sembra però che non si dimetterà. Ma ciò non significa che l'impeachment ora sia saggio o positivo per il paese se l'obiettivo è superare l'era Trump. Può fare più male lasciare che il signor Trump interpreti il ruolo di vittima. E poi, il primo ostacolo sono i tempi. Tra otto giorni Trump se ne andrà dalla Casa Bianca. Una votazione alla Camera questa settimana non significa nessuna inchiesta o tempo per una difesa presidenziale. Il Senato non si riunirà di nuovo fino al 19 gennaio, il giorno prima dell'inaugurazione di Biden. Anche se i senatori si riunissero prima, è improbabile che i repubblicani accettino di tenere un processo senza dare a Trump la possibilità di preparare la sua difesa. Ciò lascerebbe un processo in corso quando Trump non sarà più presidente. Le opinioni divergono sul fatto che la Costituzione consenta l'impeachment dopo che un presidente ha lasciato l'incarico, e il punto è già stato richiamato con argomentazioni convincenti da avvocati che hanno anticipato che diventerebbe parte della difesa di Trump. Questo allora è un momento per Joe Biden per stabilire la sua leadership chiamando alle loro responsabilità i fautori dell'impeachment alla Camera perché si mettano al servizio del suo motto: è "tempo di guarire".
Guarda il video integrale della rassegna di Rainews24