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Le scuse di Ursula von der Leyen: "Italia siamo con voi"
Lettera aperta a "Repubblica" della presidente della Commissione europea: l'Unione stanzierà "fino a cento miliardi di euro in favore dei Paesi colpiti più duramente, a partire dall'Italia, per compensare la riduzione degli stipendi di chi lavora con un orario ridotto"
E von del Leyen di fatto si scusa con il nostro Paese, dicendo che "oggi l'Europa si sta mobilitando al fianco dell'Italia" anche se "purtroppo non è stato sempre cosi'" perciò "bisogna riconoscere che nei primi giorni della crisi, di fronte al bisogno di una risposta comune europea, in troppi hanno pensato solo ai problemi di casa propria" mentre "non si rendevano conto che possiamo sconfiggere questa pandemia solo insieme, come Unione". "E' stato un comportamento dannoso - ammette von der Leyen - e che poteva essere evitato", tanto più che "in questi giorni la distanza tra individui e' fondamentale per la nostra sicurezza: la distanza tra nazioni europee, al contrario, mette tutti in pericolo".
La presidente della Commissione Ue garantisce che "l'Europa ha cambiato passo", tanto da voler "dare una mano, stanziando nuove risorse per finanziare la cassa integrazione", così l'Unione stanzierà "fino a cento miliardi di euro in favore dei Paesi colpiti più duramente, a partire dall'Italia, per compensare la riduzione degli stipendi di chi lavora con un orario ridotto. Questo sarà possibile grazie a prestiti garantiti da tutti gli Stati membri - dimostrando così vera solidarietà europea" garantisce von der Leyen, che conclude così il suo intervento sul quotidiano italiano: "Questa crisi è una prova per l'Europa. E non possiamo permetterci di fallire. Le decisioni che prendiamo oggi verranno ricordate per anni. Daranno forma all'Europa di domani. Credo che l'Europa possa riemergere più forte da questa situazione, ma dobbiamo prendere le decisioni giuste - qui ed ora". Perché quel che ha in mente von der Leyen è "un'Europa fondata sulla solidarietà - la nostra più grande speranza e il nostro investimento in un futuro comune".