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SALUTE

La scheda

Quando per andare a scuola bisognava vaccinarsi. Una storia legislativa travagliata

L'obbligo era vigente dal 1967 al 1999. Dopo 18 anni, con un epidemia di morbillo in atto, torna l'urgenza di stilare un nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-19

(foto Ansa)
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Dal 1999 i bambini italiani entrano nelle scuole senza alcun obbligo di vaccinarsi. Eppure per oltre trent'anni, dal 1967, le vaccinazioni erano state necessarie per poter iscriversi a scuola. Adesso, 18 anni dopo la battuta d'arresto, la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, è intenzionata a discutere un decreto legge che reintroduca l'obbligatorietà delle vaccinazioni su tutto il territorio nazionale, in linea con l'accordo raggiunto tra ministero e Regioni.

Dopo cinque anni di discussioni e sanatorie, le norme del 1967 vennero modificate. Già nel 1994 arrivò un impulso da parte della Corte Costituzionale e la prima circolare del ministero della Pubblica Amministrazione, a cui si aggiunsero le sentenze della magistratura che riabilitavano gli studenti non vaccinati alla frequentazione delle scuole. Nonostante nel 1997 il Consiglio di Stato invitasse a tutelare il diritto alla salute della collettività, nel 1998 venne varata l'ultima sanatoria che garantiva agli alunni non vaccinati il diritto di partecipare agli esami.

Secondo il ministero della Salute la copertura media per i vaccini contro poliomelite, difterite, tetano, pertosse, Haemophilus influenzae e epatite B è stata del 93,4%, in calo rispetto agli anni precedenti. Solo 6 Regioni coprono il 95% raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Dunque al giorno d'oggi, in Italia, la percentuale di persone vaccinate è pericolosamente sotto alla soglia minima del 95% prevista dall'Oms. E a varare una legge sull'obbligatorietà dei vaccini per poter frequentare gli asili sono stati già il Friuli Venezia Giulia, la Toscana, il comune di Trieste e l'Emilia Romagna, che è stata la prima.

A livello nazionale i vaccini obbligatori sono quelli dell'antidifterica, dell'antitetanica, dell'antipoliomelitica e dell'antiepatite virale B, mentre gli altri sono volontari. Ma attualmente la norma vigente prevede la possibilità di essere ammessi alla scuola dell'obbligo anche senza presentare il certificato di vaccinazione.

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