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POLITICA

Roma

Legge di Stabilità, senza Imu e Tasi limiti ai bilanci dei Comuni

Eliminare Tasi e Imu agricola e compensarle con l'aumento del fondo di solidarietà comunale "può determinare un irrigidimento dei bilanci" scrivono i tecnici di Camera e Senato nel dossier sulla legge di Stabilità. Dubbi anche sul gettito del canone Rai e sui tagli alla sanità

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L'aumento della dotazione del fondo di solidarietà comunale in sostituzione del gettito Tasi per le prime case, e di quello Imu per i terreni agricoli, previsto della legge di Stabilità, "limita la possibilità di manovra dei Comuni". E' quanto si legge nel dossier del Servizio Bilancio di Camera e Senato sul ddl stabilità. In particolare, secondo i tecnici, tale misura "può determinare un irrigidimento dei bilanci comunali in quanto limita la possibilità di manovra dei Comuni a valere sulle proprie entrate a scapito della voce maggiormente rigida e fissa del fondo in esame".

I tecnici del Servizio Bilancio di Camera e Senato hanno chiesto anche chiarimenti sulla verifica dell'entità del gettito atteso dall'introduzione del canone Rai in bolletta elettrica così come dati aggiornati in tema di evasione/adempimento e morosità con riferimento sia al pagamento del canone sia a quello delle utenze elettriche. In particolare, nel dossier sulla legge di stabilità, si ritiene utile "verificare se sia tenuto conto dell'impatto sul gettito atteso di eventuali contenziosi in relazione a incerteze applicative che potrebbero derivare dalla nuova presunzione legale di possesso di apparecchio televisivo e dagli obblighi posti a carico di soggetti privati e non privi di rilevanza economica".

Per i tecnici, "non appare del tutto chiara", inoltre, la formulazione della misura nella parte in cui "attribuisce le quote delle entrate del canone di abbonamento gia' destinate dalla legislazione vigente a specifiche finalità sulla base dell'ammontare delle predette somme iscritte nel bilancio di previsione per l'anno 2016". Il chiarimento, sottolineano "appare opportuno sia al fine di escludere conseguenze pregiudizievoli per l'erario per l'eventualità in cui nell'esercizio 2016 si registrino minori entrate a titolo di canone sia al fine di evitare che il nuovo criterio di imputazione per gli esercizi futuri, in relazione alla destinazione di minori somme rispetto allo stanziamento per l'anno 2016. Non sia in grado di assicurare adeguatamente la copertura degli oneri a cui il canone è destinato dalla legge".

Infine, osservano i tecnici, "l'ulteriore decremento" nel 2016 dei fondi per la sanità, già ridotti quest'anno rispetto a quanto previsto in origine, "potrebbe creare tensioni lungo tale linea di finanziamento", sottolineando però che "la centralizzazione degli acquisti" dovrebbe "facilitare il conseguimento di risparmi".
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