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POLITICA

Ora tocca al Senato

Italicum: la Camera approva la nuova legge elettorale con 365 sì e 156 no

Voto di Partito democratico, Forza Italia e Ncd. Voto in dissenso di Biancofiore (Fi). M5S: "Orrenda schifezza". Sel protesta mostrando la costituzione. Dopo l'approvazione della il tweet di Renzi: "Possiamo davvero cambiare l'Italia"

Camera (foto archivio)
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La Camera ha approvato con 365 sì e 156 no (e 40 astenuti) il testo della legge elettorale frutto dell’accordo tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi.  Alla votazione ha partecipato il
governo al gran completo, ma vuota è rimasta la sedia del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Dopo il voto, dai banchi di Pd e Fi si è levato un lungo applauso. L'esame dell'Italicum adesso passerà al Senato, dopo aver retto a Montecitorio per un pugno di voti allo scrutinio segreto sugli emendamenti che puntavano a introdurre le preferenze e le quote rosa.
 
Le dichiarazioni di voto
Dai numeri usciti dall’Aula a votare per l’Italicum sono stati i deputati di Pd, Forza Italia e Ncd, con alcuni distinguo e auspici. Tra questi proprio il partito di Angelino Alfano che, con la capogruppo Nunzia Di Girolamo, ha chiesto di colmare l’assenza delle preferenze nel passaggio a Palazzo Madama. Il timore invece che al Senato la legge venga stravolta è di Forza Italia che, annunciando il sì con Massimo Parisi, ha avvertito il presidente del Consiglio, Matteo Renzi: “non faremo altre mediazioni al ribasso”. Nessuna preclusione a interventi al Senato da parte del capogruppo del Pd, Roberto Speranza, che ha sottolineato come la priorità assoluta sarà risolvere la questione della parità di genere. In dissenso dal suo gruppo ha invece la deputata di Fi Micaela Biancofiore, per protesta con le norme che riguardano il Trentino Alto Adige.

Duri i commenti invece di chi ha deciso di votare contro. Di “orrenda schifezza” e “tirannia della maggioranza” ha parlato Danilo Toninelli del M5S, Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia di “porcata perché ci sono le liste bloccate”, mentre Matteo Bragantini della Lega ha bollato l'Italicum come legge “sbagliata”. Protesta simbolica dei deputati di Sel che, mentre il capogruppo Gennaro Migliore ribadiva il suo no, hanno sollevato un volumetto della Costituzione. "Grande sintonia Renzi-Berlusconi. Condannati all'amore" è invece il testo dei cartelli che i deputati di M5S hanno esposto nell'Aula della Camera dopo il voto finale sulla legge elettorale. Nel cartello i ritratti dei leader di Pd e Fi divisi da un cuore rosso. 

Astensione invece da parte di Scelta civica con Renato Balduzzi che ha invocato una “rinegoziazione che speriamo si possa avere tra oggi e la discussione al Senato che speriamo non introduca ulteriori elementi di problematicità come il Salva Lega”. 

Subito dopo il voto è arrivato anche il tweet del presidente del Consiglio Matteo Renzi: 

Come arriva il testo al Senato
La nuova legge elettorale sarà efficace solo per la Camera dei deputati. Per il Senato, finché non sarà varata la riforma costituzionale che mira al superamento del bicameralismo perfetto, varrà il 'Consultellum', una sistema elettorale proporzionale puro. 

Nel testo licenziato in prima lettura da Montecitorio, la nuova legge per l'elezione dei deputati prevede un premio di governabilità del 15% al partito o alla coalizione che otterrà il 37% dei consensi (ma in nessun caso un singolo schieramento potrà superare il 55% dei seggi). Ci sarà inoltre un eventuale ballottaggio tra le prime due forze nel caso nessuno raggiungesse la soglia utile per incassare il 'bonus'. Vengono inoltre introdotti sbarramenti nazionali del 12% per le coalizioni, del 4,5% per i singoli partiti che le costituiscono e dell'8% per i partiti che scelgono di presentarsi da soli. Le liste saranno bloccate e composte da tre a sei candidati. Un singolo candicato potrà inoltre
presentarsi fino a un massimo di otto collegi tra i 120 in cui l'Italia sarà suddivisa dal Governo secondo una delega prevista dalla legge stessa e che dovrà essere esercitata entro 45 giorni dal via libera definitivo alla riforma.
 
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