MONDO
Lo dice al Corriere della Sera
Libia, Al Serraj da Tripoli: "Ce la farò a guidare il Paese"
"Non sarei tornato" in Libia, spiega, "se avessi creduto il contrario", cioè di non riuscire a governare il Paese. Al Sarraj si dice convinto che la transizione sarà pacifica
"Non sarei tornato" in Libia, spiega nelle poche battute scambiate con l'inviato del Corriere della Sera, "se avessi creduto il contrario", cioè di non riuscire a governare il Paese, "è un impegno che ho preso con me stesso e con il mio Paese". "Tutto sommato - aggiunge - non m`aspettavo un arrivo così pacifico. La città è tranquilla".
Al Sarraj si dice convinto "che avremo una transizione pacifica. Nei prossimi giorni, mi aspetto gesti di responsabilità. Certo, bisogna avere un po` di tempo e il lavoro è ancora duro. Ma sono ottimista".
Fayad al-Sarraj è apparso per la prima volta in pubblico in una moschea nel centro di Tripoli, dopo essere arrivato nella capitale a bordo di una nave militare libica installando il suo ufficio in una base navale alla periferia della città.
A darne notizia è l'ufficio media del premier che ha postato sulla sua pagina facebook le foto di al Sarraj mentre effettua la tradizionale preghiera del venerdì musulmanon nella moschea Mirzan nel centro di Tripoli.
L'apparizione pubblica di al Sarraj, sembra confermare la percezione che il governo di unità nazionale stia riuscendo ad ottenere il sostegno, tra cui anche quello delle milizie, della popolazione. Un sostegno che non può che alimentare le speranze che l'autorità sostenuta dalla comunità internazionale per portare il paese fuori dal caos.
L'arrivo nella capitale di al Sarraj, ha suscitato le ire del governo e del parlamento non riconosciuti di Tripoli ed anche le milizie islamiste di "Fajr Libia" che li sostengono. Proprio ieri, Khalifa Ghwell, il premier del governo di Tripoli mai riconosciuto dalla comunità internazionale che aveva minacciato l'esecutivo di unità nazionale di al Sarraj, ha lasciato la capitale libica ed è tornato a Misurata.
Secondo il Libya Herald, anche il presidente del parlamento di Tripoli, Abu Sahmain, avrebbe lasciato la capitale per tornare nella sua città natale, Zuwara. In una dichiarazione, i comuni di dieci città tra Tripoli e il confine con la Tunisia, tra cui Sabratha, Zawiya e Zouara, hanno dichiarato di "sostenere il governo di unità nazionale".