MONDO
"Mare nostrum: operazione significativa"
Libia, Pinotti: "Diplomazia corra, serve tavolo moderati"
Il ministro della Difesa intervenendo a un convegno a Napoli sul Mediterraneo e l'immigrazione avverte che "la Libia non può diventare una nuova patria del Califfato" e spinge per un'azione diplomatica incisiva
Napoli
"La Libia non deve diventare una nuova patria del califfato". Questo è il rischio da scongiurare per il ministro della Difesa Roberta Pinotti, a Napoli per partecipare al convegno "Mediterraneo Mare nostrum" organizzato dall'Arcidiocesi della città.
Libia e Isis
"Pensate cosa significherebbe un territorio così vasto e ricco come la Libia in mano alle forze del male - ha aggiunto - all'Isis che in una Libia cosi fuori controllo si sta infiltrando non solo a Derna, ma anche a Sirte, e l'attentato all'hotel di Tripoli è diventato un momento di preoccupazione".
"La diplomazia corra"
Per la Libia dunque ''è urgente che la diplomazia in questo momento corra'' ha specificato il ministro, ribadendo la necessità di ''mettere intorno a un tavolo i soggetti moderati''. E dopo questo primo passo c'è la necessità che ''la comunità internazionale dia una mano alla stabilizzazione interna''. Le forze armate italiane hanno ''una capacità a tutto tondo di difendere il nostro Paese''. E proprio utilizzando questa capacità delle forze armate ''si è deciso di aumentare il numero dei militari - ha aggiunto il ministro - impiegati nell'operazione Strade Sicure, siamo passati a 5.000''. In un momento in cui ''col rischio del terrorismo internazionale che aumenta noi dobbiamo immaginare di avere più militari che possano sgravare le forze dell'ordine dai compiti di sorveglianza''.
Mare nostrum: operazione significativa
"Serve ance che la Libia chieda aiuto. Sentiamo l'urgenza di fare presto, i rischi aumentano sempre più", ha ricordato e poi un riferimento all'immigrazione: ''Noi dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto con Mare nostrum. E' stata un'operazione molto significativa''. In quell'operazione è emerso ''lo Stato nel suo complesso''; ''una vita umana in meno è un tesoro in meno per l'umanità''.
Libia e Isis
"Pensate cosa significherebbe un territorio così vasto e ricco come la Libia in mano alle forze del male - ha aggiunto - all'Isis che in una Libia cosi fuori controllo si sta infiltrando non solo a Derna, ma anche a Sirte, e l'attentato all'hotel di Tripoli è diventato un momento di preoccupazione".
"La diplomazia corra"
Per la Libia dunque ''è urgente che la diplomazia in questo momento corra'' ha specificato il ministro, ribadendo la necessità di ''mettere intorno a un tavolo i soggetti moderati''. E dopo questo primo passo c'è la necessità che ''la comunità internazionale dia una mano alla stabilizzazione interna''. Le forze armate italiane hanno ''una capacità a tutto tondo di difendere il nostro Paese''. E proprio utilizzando questa capacità delle forze armate ''si è deciso di aumentare il numero dei militari - ha aggiunto il ministro - impiegati nell'operazione Strade Sicure, siamo passati a 5.000''. In un momento in cui ''col rischio del terrorismo internazionale che aumenta noi dobbiamo immaginare di avere più militari che possano sgravare le forze dell'ordine dai compiti di sorveglianza''.
Mare nostrum: operazione significativa
"Serve ance che la Libia chieda aiuto. Sentiamo l'urgenza di fare presto, i rischi aumentano sempre più", ha ricordato e poi un riferimento all'immigrazione: ''Noi dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto con Mare nostrum. E' stata un'operazione molto significativa''. In quell'operazione è emerso ''lo Stato nel suo complesso''; ''una vita umana in meno è un tesoro in meno per l'umanità''.