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MONDO

Reportage del Corriere della Sera

Libia, a Sirte liberata trovati appunti che parlano di elementi isis presenti nel nostro Paese

Sui muri della città liberata dalle milizie fedeli al governo di Serraj anche una scritta minacciosa: "Questo è il porto marittimo dello stato islamico, il punto di partenza verso Roma... con il permesso di Dio". 

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A Sirte liberata, nel covo dell'Isis, uomini dei servizi segreti libici avrebbero trovato nomi e piani d'attacco di militanti jihadisti attivi nel Milanese, tra cui quello di Abu Nasim, che viveva in Lombardia, considerato vicino ai rapitori dei tecnici della Bonatti sequestrati lo scorso anno vicino Tripoli. Lo rivela l'inviato del Corriere della Sera, Lorenzo Cremonesi, precisando che i libici si dicono pronti a consegnare i nomi alle forze dell'ordine italiane. "Decine, se non centinaia di militanti" dell'Isis, secondo le stesse fonti, sarebbero partiti dalla Libia alla volta dell'Europa, prima tappa Italia, in modo legale, ma soprattutto infiltrati tra le masse di disperati a bordo dei barconi del traffico illegale di migranti. A Sirte i servizi segreti libici hanno trovato appunti, taccuini scritti a mano, fogli volanti, che ora si sta cercando di decifrare e mettere insieme, e che potrebbero contenere la prova che le minacce dell'Isis di "approdare a Roma" non siano solo propaganda.
 
Sui muri dell'ormai ex roccaforte dei jihadisti devastata restano le inquietanti scritte del passato: "Questo è il porto marittimo dello stato islamico, il punto di partenza verso Roma... con il permesso di Dio". Un messaggio sinistro impresso in nero a caratteri cubitali su un muro per intimidire ed invogliare a nuove azioni terroristiche. Lo hanno fotografato i miliziani che procedono nell'avanzata eliminando da strade e palazzi le bombe trappola.
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