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MONDO

L'albergo dei diplomatici

Libia, attacco dell'Isis all'Hotel di Tripoli: otto morti, presi degli ostaggi

Tra le vittime ci sarebbero almeno tre stranieri e tre guardie della sicurezza. I jihadisti prima hanno fatto esplodere un'autobomba nel parcheggio e ora sono asserragliati dentro l'edificio con gli ostaggi. L'attentato è stato rivendicato dalla costola locale dell'Isis, il cosiddetto Califfato di Derna

Attacco all'Hotel Corinthia di Tripoli (Ansa)
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Sale il bilancio, ancora provvisorio delle vittime dell'attacco dell'Isis contro il più lussuoso albergo della capitale libica, il Corinthia hotel. Oltre le tre guardie di sicurezza sono morti anche cinque stranieri, secondo le fonti di sicurezza libiche. L'attacco all'albergo frequentato dai diplomatici è stato rivendicato dalla costola locale dell'Isis, il cosiddetto Califfato di Derna e sarebbe la vendetta per la morte in carcere negli Stati Uniti, il 2 gennaio scorso, di Abu Anas al-Libi, la mente degli attentati in Kenya e Tanzania nel 1998, in cui vennero uccise 200 persone. È stato il primo attacco attribuito ad al Qaeda.

L'attacco
Prima un'autoboma è esplosa nel parcheggio e poi un commando formato da 4 jihadisti è entrato nell'albergo aprendo il fuoco ed ora è asserragliato nell'edificio con diversi ostaggi. Secondo fonti libiche sarebbero tutti filippini. Nell'esplosione sono inoltre rimaste ferite tre donne filippine.

Forse all'interno il premier islamista Omar al Hasi
Al Corinthia risiede abitualmente il premier islamista, Omar al Hasi (non riconosciuto dalla comunità internazionale) ma al momento non è chiaro se si trovasse nell'albergo al momento dell'attacco.
L'attentato è avvenuto mentre sono in corso a Ginevra colloqui di pace sotto l'egida dell'Onu tra delegazioni del governo internazionalmente riconosciuto del premier Abdullah al Thani e rappresentanti di parte delle forze islamiste che controllano la Tripolitania e minacciano la Cirenaica
 
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