"Vogliamo che i libici decidano il loro futuro"
Palermo, Conferenza sulla Libia. Conte: "Dialogo e inclusività"
Il premier Giuseppe Conte a Palermo per la conferenza sulla Libia. Obiettivo: stabilizzare il Paese nordafricano, strappando la gestione della sicurezza alle milizie, unificando le istituzioni, e tracciare una roadmap che preveda le elezioni, senza fissare una data, presidenziali e politiche. Haftar giunto in serata, ma non partecipa alla cena di lavoro a Villa Igiea
Il futuro della Libia passa per la Conferenza in programma oggi e domani in una Palermo blindata: l'obiettivo è stabilizzare il Paese nordafricano, strappando la gestione della sicurezza alle milizie, unificando le istituzioni e tracciare una roadmap che preveda le elezioni, senza fissare una data, presidenziali e legislative. Il premier Conte promette di lavorare a una intesa tra i principali players della scena politica libica.
"In Libia si è avviato un percorso di stabilizzazione. Facciamo questa conferenza per il popolo libico e perché vogliamo che il popolo libico possa decidere in via democratica del proprio futuro", ha detto il premier Giuseppe Conte in una dichiarazione a Villa Igiea. Ci sarà anche un bilaterale tra il premier e l'inviato speciale dell'Onu per la Libia, Ghassam Salamè.
Arrivato a Palermo, dove come sapete oggi e domani si terrà la Conferenza #ForLibyaWithLibya. Presenti i principali protagonisti dello scenario libico, diversi capi di Stato e di Governo, ministri degli Esteri e gli organismi internazionali. A breve la cerimonia di apertura pic.twitter.com/dDcNaoeAJS
— GiuseppeConte (@GiuseppeConteIT) 12 novembre 2018
La Conferenza internazionale per la Libia è pertanto iniziata ufficialmente. Il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte ha stretto le mani e posato per le foto di rito con i 38 capi delegazione che uno per uno sono stati ricevuti a Villa Igiea. Alla conferenza della Libia in programma oggi e domani partecipano leader politici e alti rappresentanti di Italia, Algeria, Austria, Canada, Ciad, Cina, Congo, Repubblica Ceca, Egitto, Etiopia, Francia, Germania, Grecia, Giordania, Malta, Marocco, Paesi Bassi, Niger, Polonia, Qatar, Russia, Arabia Saudita, Spagna, Sudan, Svezia, Svizzera, Tunisia, Turchia, Emirati Arabi, Regno Unito, Usa e anche i rappresentanti organizzazioni internazionali. Conte e i capi delle delegazioni sono impegnati in una cena di lavoro.
Haftar giunto in serata
Il generale Khalifa Haftar è arrivato a Palermo intorno alle 20 ed è poi giunto a Villa Igiea, dove ha avuto un breve incontro con il premier Conte. Haftar ha poi lasciato Villa Igiea, senza partecipare alla cena delle delegazioni della Conferenza. A quanto si apprende, tornerà in seguito per un bilaterale con Conte, intorno alle 23.
"Il tuo contributo è importante" per questa Conferenza. Così, secondo quanto si apprende, Conte, si è rivolto al maresciallo Khalifa Haftar nel corso del colloquio avuto durante la cerimonia inaugurale della Conferenza per la Libia a Palermo. Haftar ha risposto ricordando che lui stesso aveva promesso a Conte che sarebbe venuto a Palermo. Haftar è leader della Cirenaica e avversario del premier del governo di accordo nazionale libico Al Serraj.
L'appello di Conte
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, lancia un appello al "dialogo" ai capi delle delegazioni presenti alla Conferenza di Palermo per la Libia. "Sono due le parole che più di altre esprimono la due giorni della Conferenza: dialogo e inclusività", ha dichiarato Conte - secondo quanto viene riferito da fonti diplomatiche - intervenendo alla cena di lavoro. "Chiedo a tutti, pur nel rispetto delle posizioni di ciascuno, di vivere questa conferenza con uno spirito costruttivo, con il desiderio di lavorare per il bene della Libia e del suo straordinario popolo", ha aggiunto il premier. "Mi auguro che le discussioni di queste due giornate possano continuare a consolidare le basi della comprensione reciproca, accorciando le distanze tra le parti", ha aggiunto il premier.
E poi: nella Conferenza "sono già stati conseguiti importanti e tangibili risultati" nei settori della sicurezza e delle riforme economiche, ha dichiarato - secondo quanto riferito da fonti diplomatiche - Conte, intervenendo alla cena con i capi delle delegazioni. "Nel pomeriggio hanno avuto luogo importanti discussioni ad alto livello tecnico per individuare proposte concrete, che possano contribuire al miglioramento del quadro di sicurezza e al rafforzamento dell'attuazione delle riforme economiche".
"La Conferenza di Palermo è una tappa di un percorso più ampio che non è iniziato certo oggi e che non finirà domani", ha aggiunto. "Sarà quindi fondamentale - ha spiegato il premier - che il capitale politico che poniamo oggi sul tavolo possa tradursi in azioni concrete domani". "Dobbiamo vigilare - ha concluso - affinché siano assicurati a questi nostri incontri seguiti adeguati e concreti".
Nel breve scambio con il presidente del Consiglio, il primo ministro di Tripoli Fayez al Sarraj ha riconosciuto a Giuseppe Conte l'importanza di questa iniziativa per la Libia a Palermo. Conte - a quanto si apprende - ha spiegato che ora occorre compiere dei passi in avanti.
Fonti Palazzo Chigi: no mini summit, solo incontri informali
A Palermo, a margine della conferenza per la Libia, "non ci sarà alcun mini summit specifico". Lo chiariscono fonti di Palazzo Chigi, a proposito delle notizie circolate questa mattina di fonte egiziana e libica di un mini summit tra il premier Giuseppe Conte e i leader di Egitto, Tunisia, Ciad, Russia e Niger, a cui avrebbe dovuto partecipare anche il generale Khalifa Haftar. "E' molto probabile, però, che in una conferenza di questo tipo, ci siano incontri informali" tra alcuni dei partecipanti, sottolineano le fonti.
Premier avrà incontri con tutte le parti libiche dopo la cena
Il premier Giuseppe Conte, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, questa sera avrà incontri bilaterali con tutte le delegazioni libiche presenti a Palermo e con il generale Khalifa Haftar. I bilaterali avranno luogo a Villa Igiea.
Conte: "Lavoro per intesa tra Haftar e Serraj"
Al summit di Palermo sulla Libia "mi aspetto che Haftar sia presente. La sua visione non è certamente coincidente con quella del presidente Sarraj", ma "ciò non significa che sia aprioristicamente esclusa la possibilità di individuare un percorso dove convogliare le diverse istanze. Mandela ha osservato che 'il compromesso è l'arte della leadership e i compromessi si fanno con gli avversari, non con gli amici'", aveva affermato Conte in un'intervista in apertura di prima pagina della Stampa in cui ha sottolineato la "determinazione dell'Italia a fare di Palermo un momento cruciale della stabilizzazione della Libia".
"Ho incontrato di persona, e a lungo, tanto Sarraj che Haftar. Ho raccolto forti incoraggiamenti e testimonianze di stima che mi confortano nella strada intrapresa. Credo che l'Italia abbia la responsabilità e la capacità di svolgere un ruolo utile in questo processo così come nell'intera area mediterranea", ha dichiarato Conte, secondo cui "gli oppositori sono tali fintanto che vi sarà spazio per agende nascoste e interessi contraddittori". "L'Italia e la comunità internazionale sostengono l'operato dell'Onu. Occorre superare lo stallo in cui versa da tempo il processo politico libico. Ma soprattutto occorre prevenire - ha sottolineato Conte - l'escalation di violenza di cui abbiamo avuto un ampio assaggio nei mesi scorsi. Il popolo libico chiede stabilità e benessere ed è su questa linea, concreta e inclusiva, che ci siamo mossi per preparare la conferenza di Palermo".
Il summit "riunisce intorno ad uno stesso tavolo i principali attori libici e il massimo livello politico di Paesi quali Algeria, Tunisia, Egitto, Ciad, Niger, Grecia e Malta", osserva il premier. Sulle assenze di alcuni leader politici, da Merkel e Macron a Trump e Putin, "ho parlato con molti leader internazionali e da tutti ho raccolto interesse e sostegno, a prescindere dalle singole partecipazioni". In merito all'ambasciatore Perrone, "dopo Palermo faremo una valutazione definitiva e assumeremo una decisione".
Capi di Stato e di governo a Palermo
I dieci capi di Stato e di governo presenti alla Conferenza di Palermo sono: Ahmed Ouyahia, premier dell'Algeria, Andrej Babis, premier della Repubblica Ceca, Abdel Fatah al Sisi, presidente dell'Egitto, Alexis Tsipras, premier della Grecia, Joseph Muscat, premier di Malta, Mahamadou Issoufou, presidente del Niger, Dmitry Medvedev, premier della Russia, Alain Berset, presidente della Svizzera, Beji Caid Essebsi, presidente della Tunisia e Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo.
Egitto, confermata la presenza del presidente al Sisi e di Medvedev
Il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, partecipa ai lavori della conferenza sulla Libia in programma oggi e domani a Palermo su "invito del presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte". Lo ha confermato il portavoce della presidenza egiziana, Bassam Radi, citato dal sito del quotidiano filogovernativo 'Al Ahram'. È confermata, a quanto si apprende, la presenza del premier russo Dmitri Medvedev.
Consiglio Onu: "Opportunità di pace"
Al Consiglio di sicurezza dell'Onu è stato unanime il giudizio positivo sull'importanza dell'appuntamento in Sicilia. "L'imminente conferenza di Palermo potrebbe rappresentare un'opportunità per ottenere maggior supporto pratico per stabilire un sistema di redistribuzione della ricchezza nazionale a beneficio di tutta la popolazione", ha dichiarato Salame', plaudendo alla tenuta del cessate il fuoco che ha messo fine agli scontri a Tripoli, mentre i gruppi armati hanno iniziato ad allontanarsi dalle istituzioni nella capitale. Il nuovo piano di Salamè prevede un congresso nazionale libico a inizio anno ed elezioni presidenziali in primavera.
Corteo nella Palermo blindata: "Liberiamo il Mediterraneo"
Centri sociali, associazioni pacifiste, attivisti, No Muos, sigle di sinistra. Centinaia di persone sono scese in strada a Palermo, oggi pomeriggio come ieri sera, contro la blindatissima Conferenza sulla Libia a Villa Igiea. Hanno sfilato lungo il centro storico, nel corso della manifestazione promossa dal cartello "Interferenze", ben distanti dalla zona rossa. Il corteo, partito da piazza Marina, monitorato dalle forze dell'ordine, ha fatto rotta su piazza Verdi, davanti al Teatro Massimo. Ad aprire il serpentone, gli striscioni "Liberiamo il Mediterraneo", "No alle frontiere", al grido "Libia Libera", "Giustizia per Regeni" e "No" all'installazione del sistema satellitare di difesa Usa, il Muos di Niscemi, su cui il prossimo 14 novembre si esprimerà il Consiglio di giustizia amministrativa.