MONDO
Intervista al Corriere della Sera di Léon, l'inviato speciale dell'Onu in Libia
Libia, l'Onu: "Blocco navale dell'Ue davanti alle coste"
"L'Italia non può farlo da sola, ha bisogno di aiuto. Sono certo che il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite appoggerebbe l'iniziativa" ha detto Bernardino Léon, l'inviato dell'Onu impegnato nella mediazione, in Marocco, tra le fazioni libiche per la creazione di un governo di unità nazionale in grado di arginare l'avanzata dell'Isis. Gentiloni: "Presenza navale? L'Italia c'è, speriamo l'Ue lo sia di più"
L'inviato dell'Onu giudica inoltre irrealistica, al momento, l'ipotesi di un intervento militare straniero nel Paese, compresa una missione di peacekeeping. "Stiamo lavorando a un'altra ipotesi: organizzare missioni di polizia con alto contenuto di specializzazione da schierare in diverse aree molte pericolose".
Gentiloni: "Presenza navale? Italia c'è, speriamo Ue lo sia di più"
Commentando la proposta di Léon di un 'blocco navale' delle coste libiche, il ministro degi Esteri, Paolo Gentiloni afferma: Per l'Italia "ora è cruciale che ci sia un buon esito del negoziato" a Rabat. Gentiloni poi sottolinea che le migrazioni e la minaccia terroristica "sono due aspetti diversi" e che per la presenza navale, la Marina italiana "sta facendo il suo lavoro normale" e che "se ci sarà un accordo" a Rabat "l'Europa deve rafforzare la presenza navale di controllo e di salvataggio in mare" per l'emergenza immigrazione.