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MONDO

L'attacco sabato scorso

Libia, legati ad Haftar gli attentatori dell'ambasciata italiana a Tripoli

Secondo il portavoce delle forze speciali, Ahmed Salem, sarebbero tre militari collegati all'Operazione Dignità del generale Khalifa Haftar il cui scopo sarebbe stato proprio quello di colpire l'ambasciata d'Italia nel distretto Al Dahra di Tripoli

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Le forze speciali di deterrenza (Rada) del governo di accordo nazionale libico hanno rivelato i nomi dei tre terroristi (due morti, uno in fuga) coinvolti nell'esplosione di un'autobomba nei pressi dell'ambasciata italiana a Tripoli sabato scorso.

Secondo il portavoce delle forze speciali, Ahmed Salem, sarebbero tre militari collegati all'Operazione Dignità del generale Khalifa Haftar, il cui scopo sarebbe stato proprio quello di colpire l'ambasciata d'Italia nel distretto Al Dahra di Tripoli.  "L'obiettivo del fallito attacco all'ambasciata d'Italia era politico, ovvero quello di compromettere la sicurezza nella capitale", ha affermato Ahmed Salem, citato dal Libya Observer, che ha identificato in Milood Mazin e Hamza Abu Ajilah i due attentatori rimasti uccisi in auto e in Omer Kabout, ancora ricercato, il terzo complice. Il ruolo di Milood Mazin e Hamza Abu Ajilah sarebbe stato quello di parcheggiare l'autobomba vicino al muro di protezione dell'ambasciata, mentre Kabout avrebbe dovuto farli salire successivamente sulla propria auto. Sempre secondo il portavoce delle Rada, Omer Kabout sarebbe un alto ufficiale dell'operazione Dignità nella Libia occidentale, operativo a Tripoli per supervisionare riunioni segrete dei fedeli al suo gruppo nella sua casa in Airport Road.  
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