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ITALIA

Le intercettazioni

Mafia Capitale, codice criminale: da "A Fra', che te serve?" a "Devi venne er prodotto amico mio"

L'evoluzione della lingua ai tempi di Mafia Criminale. Codici, miti ed espressioni della nuova banda romana

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"A Fra' che te serve?" è una frase simbolo degli anni 80. Il democristiano Franco Evangelisti - molto vicino all'epoca a Giulio Andreotti - raccontò che questo fosse il saluto che gli riservava l'imprenditore Gaetano Caltagirone all'inizio delle loro telefonate.

Da allora, quella frase divenne il simbolo dell'affarismo, del consociativismo, delle "leghe di potere" tra funzionari pubblici, politici e imprenditori. Un refrain molto pronunciato a Roma, proprio per sottolineare, talvolta, l'attitudine al "problem solving". 

Un linguaggio pudico in confronto al gergo di Mafia Capitale. Nelle intercettazioni di Carminati & Co, il "che te serve?" risuona così: "E che cazzo...Ora che abbiamo fatto questa cosa, che progetti c'avete? Che te serve? Il Movimento terra? Che ti attacco i manifesti? Che ti pulisco il culo? Ecco, te lo faccio io".

Tra le espressioni più enfatiche, nelle itnercettazioni si ascolta spesso "Je faccio cagà sangue". Si parla de "da na spinta", "chiude un quadro", "del mondo de mezzo", di "vendersi come le puttane". 

"Mettiti la minigonna e vai a battere"
Il manifesto ideologico di Mafia criminale è un'intercettazione tra il dominus Massimo Carminati (a capo dell'organizzazione) e il ras delle cooperative Salvatore Buzzi. Una conversazione che risale all'ultimo cambio di giunta a Roma, dove emerge la preoccupazione di trovare nuovi riferimenti. 

"Ciao Amico mio"
"Oh bello Mio, che dici?
"Niente sto in giro per i dipartimenti a  trovare le persone"
"Normale amico mio, bisogna vendere il prodotto in 'sto periodo. bisogna vendersi come le puttane"
"Eh ma adesso siamo nella fase 8 settembre, al massimo quattro persone sanno quello che succede"
"Allora vedi di anna a batte co ste persone, amjco mio"
"Non ti preoccupa'"
"Ma io non mi preoccupo, devi venne er prodotto amico mio, mettiti la minigonna e vai a battere con questi".

Il "semeiologo" Buzzi
E' Salvatore Buzzi, più di tutti a coniare il nuovo lignuaggio criminale. Questo. un altro stralcio di una sua intercettazione.

"Mò se perde devo dare quarantamila euro a Panzironi... Che gli damo?", dice  Buzzi, che poi prosegue: "Se vinceva Alemanno ce l'avevamo tutti comprati, partivamo fiuu (fonetico intendendo partiamo a razzo, ndr)... C'amo l'assessore ai lavori pubblici, Tredicine doveva stà assessore ai servizi sociali, Cochi andava al verde, Cochi non è comprato però è un amico, Alemanno... Che cazzo voi di più...".

Il mondo di mezzo
Il modno di mezzo è la zona grigia, il regno dell'ondivago tra una "parrocchia politica e l'altra", il tempio bipartisan degli affari. Ecco un'altra intercettazione.

"È la teoria del Mondo di Mezzo compa'. Ci stanno come si dice i vivi sopra e i morti sotto. E noi stiamo nel mezzo. Perché si sta un mondo, un Mondo di Mezzo, in cui tutti si incontrano. E tu dici: "Cazzo! Come è possibile che un domani io posso stare a cena con Berlusconi...". E invece, il Mondo di Mezzo è quello dove tutto si incontra. Tu stai lì. Non per una questione di ceto. Ma di merito. Perché anche la persona che sta nel Mondo di Mezzo ha interesse che qualcuno nel Mondo di Sotto gli faccia delle cose che non può fare nessuno. e quindi tutto si mischia".

I soprannomi, "Er Porcone"
Riccardo Mancini è l'uomo più vicino all'ex sindaco Gianni Alemanno ad essere coinvolto nell'inchiesta mafia capitale. Per lui, un soprannome commisurato alla stazza: "er maialetto", "er ciccione", "er porcone".

Il mito della "Stecca"
"Famo a stecca", dividiamo, in luogo di "fifty fifty". E' un retaggio della banda della Magliana ed è pronunciato per sottolineare il sodalizio tra gli affiliati.  Uno dei tromentoni della serie tv ispirata alla banda di Renatino De Pedis era proprio "steccamo". Tormentone ripreso dai fan della serie, come un altro "Pijamose Roma". I fan della serie tv "Gomorra" ripetono spesso un altro refrain: "Statt senza pensier". Ma lì siamo a Napoli e non è mafia capitale.
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