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MONDO

Massima allerta

Lione, attentato contro un impianto di gas industriale: decapitato un uomo, quattro fermi

Il presunto aggressore è un 35enne già tenuto sotto osservazione in passato. Voleva far saltare l'intero impianto, probabilmente per causare un disastro ambientale. Si indaga su eventuali complici. Il presidente Hollande: "Non cedere alla paura"

L'impianto dove si è verificato l'attacco (lapresse)
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Saint-Quentin-Fallavier Torna il terrore in Francia, torna lo spettro del terrorismo islamico. Nel mirino questa volta un impianto di gas industriale a Saint-Quentin-Fallavier, vicino a Lione: l'obiettivo probabilmente era causare un disastro ambientale. Il piano è stato sventato, ma l’aggressore, che per le autorità è il 35enne Yassine Salhi, è comunque riuscito a provocare un’esplosione e a decapitare il suo principale, il titolare di una ditta di autotrasporti con cui era entrato per effettuare una consegna. Sospetti su un presunto complice, sulla moglie e sulla sorella.
 
La decapitazione e poi il tentativo di far esplodere tutto
L'attacco si è verificato poco prima delle 10 del mattino. Secondo le ricostruzioni, Salhi è entrato nell’impianto su un mezzo della ditta di autotrasporti per la quale lavorava. Una volta dentro avrebbe decapitato il suo titolare, un uomo di 50 anni residente nel vicino paese di Chassieu dans le Rhône, e avrebbe infilzato la testa a una recinzione dopo avervi scritto sopra delle frasi in arabo. A quel punto con il veicolo si sarebbe andato a schiantare contro delle bombole di gas, causando un’esplosione che ha ferito due persone. Vicino al cadavere della vittima avrebbe lasciato una bandiera dello Stato Islamico.
 
Quattro fermi
Salhi avrebbe quindi tentato di far saltare altre bombole, ma è stato bloccato da alcuni vigili del fuoco e fermato dalla polizia. Vive alla periferia di Lione con la moglie e tre figli e, come ha riferito il ministro dell'Interno francese, Bernard Cazeneuve, era stato già tenuto sotto osservazione tra il 2006 e il 2008. Potrebbe essere salafita. La sua casa è stata perquisita. La moglie, intervistata dalla radio Europe 1, ha detto che era uscito per andare a lavorare: "Lo conosco, è mio marito abbiamo una normale vita di famiglia. Esce per andare a lavoro e poi torna", ha dichiarato. La donna è stata interrogata dalla polizia e poi fermata insieme alla sorella. Stesso provvedimento anche per un'altra persona, che prima dell'attentato è più volte transitata davanti all'Air Product alla guida di un'auto e che è sospettata di essere complice dell’attentatore.

Fonti dei servizi segreti: "C'erano segnali di un possibile attentato"
Il sito del quotidiano francese Le Dauphiné Liberé riporta che una fonte dei servizi segreti ha rivelato che "c'erano segnali nelle ultime settimane di un possibile attentato di questa natura sul territorio nazionale". La sezione antiterrorismo della procura di Parigi ha reso noto di aver aperto un'inchiesta per "omicidio, tentato omicidio in associazione organizzata in relazione a un atto terroristico".

Hollande: "Non cedere alla paura"
Il presidente francese François Hollande ha confermato che l'attentato è di natura "terroristica" e ha esortato a "non cedere alla paura". "Non abbiamo dubbi che volessero far saltare l'intero complesso industriale", ha spiegato. 

Valls: il Paese si deve aspettare altri attentati 
La Francia, deve imparare a convivere con la minaccia costante di attentati terroristici, azione di singoli come quello di ieri vicino a Lione o come le stragi di Parigi di gennaio. Lo ha dichiarato  il premier Manuel Valls: "E' dificile per una società vivere per anni sotto la minaccia di un attacco. Ma ormai la domanda non è...se ci sarà un altro attacco, ma quando" questo avverrà.

Un video dell'area dell'attacco (YouTube - Le Dauphiné Libéré)
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