POLITICA
Altri sarebbero pronti a lasciare
M5S, Grillo confermata l'espulsione dei 5 senatori dimissionari
Non sono rientrate le dimissioni di Alessandra Bencini, Laura Bignami, Monica Casaletto, Maria Mussini e Maurizio Romani dopo l'assemblea dei senatori 5 stelle. I cinque "dissidenti" avevano scelto di fare un passo indietro in segno di protesta per l'espulsione di 4 colleghi. Ma Grillo ha cacciato anche loro con un post: "Sono fuori dal M5S"
Roma
"Abbiamo preso atto delle dimissioni dei cinque senatori, di fatto sono fuori dal gruppo. Abbiamo fatto un ultimo tentativo affinché ritirassero le loro dimissioni, ma non è andato a buon fine". Questa la conclusione del capogruppo M5S al Senato, Maurizio Santangelo, al termine dell'assemblea dei senatori 5 stelle che si è chiusa dopo oltre 4 ore."Ora - ha aggiunto - comunicheremo al presidente Grasso che i cinque non fanno più parte del Movimento".
Non sono rientrate quindi le dimissioni e l'espulsione dal Movimento 5 stelle di Alessandra Bencini, Laura Bignami, Monica Casaletto, Maria Mussini e Maurizio Romani che avevano scelto di fare un passo indietro in segno di protesta per l'espulsione di 4 colleghi. Alla fine anche a loro è toccato lo stesso destino: cacciati dal Movimento per una decisione di Grillo, motivata in un post.
Alcuni si attendevano altre defezioni dopo la riunione, ma così non è stato. Si ferma a 13 il numero di senatori che hanno lasciato il gruppo dall'inizio della legislatura: gli ultimi cinque; i quattro "ribelli" Orellana, Battista, Campanella e Bocchino espulsi la scorsa settimana; e i quattro più datati Mastrangeli, De Pin, Gambaro e Atinori. Per molti, però, altri politici (quattro-cinque secondo fonti parlamentari) potrebbero uscire dal Movimento perché rimasti "sorpresi" dalla decisione di Grillo.
Nel Movimento 5stelle non si respira aria tranquilla. E non aiuta la notizia dell'invio di una lettera di minacce con proiettili inviata a Lorenzo Battista e al collega Luis Orellana, ma nella quale si citano anche altri "dissidenti" come Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Paola De Pin. E mentre gli espulsi polemizzano con Grillo sui Media e sui Social Network, contestando che all'interno del Movimento non si applicherebbero le regole democratiche, gli "ortodossi" li accusano di voler appoggiare Renzi.
Nella riunione del gruppo M5S durata oltre quattro ore, alla quale hanno partecipato anche i cinque espulsi, sono volati insulti e molti hanno alzato la voce. La mediazione proposta ai "dissidenti" dal movimento di ritirare le dimissioni e rientrare non si è realizzata. I cinque senatori non prendono neanche in considerazione la cosa, ma non sciolgono neanche i dubbi sulla loro destinazione futura. C'è chi vuole tornare a casa, come annuncia la Bencini tra le lacrime; chi vuole continuare a "lottare dall'interno" e magari passare al misto; e chi andare a formare un nuovo gruppo parlamentare al Senato perché "ora i numeri ci sono".
Non sono rientrate quindi le dimissioni e l'espulsione dal Movimento 5 stelle di Alessandra Bencini, Laura Bignami, Monica Casaletto, Maria Mussini e Maurizio Romani che avevano scelto di fare un passo indietro in segno di protesta per l'espulsione di 4 colleghi. Alla fine anche a loro è toccato lo stesso destino: cacciati dal Movimento per una decisione di Grillo, motivata in un post.
Alcuni si attendevano altre defezioni dopo la riunione, ma così non è stato. Si ferma a 13 il numero di senatori che hanno lasciato il gruppo dall'inizio della legislatura: gli ultimi cinque; i quattro "ribelli" Orellana, Battista, Campanella e Bocchino espulsi la scorsa settimana; e i quattro più datati Mastrangeli, De Pin, Gambaro e Atinori. Per molti, però, altri politici (quattro-cinque secondo fonti parlamentari) potrebbero uscire dal Movimento perché rimasti "sorpresi" dalla decisione di Grillo.
Nel Movimento 5stelle non si respira aria tranquilla. E non aiuta la notizia dell'invio di una lettera di minacce con proiettili inviata a Lorenzo Battista e al collega Luis Orellana, ma nella quale si citano anche altri "dissidenti" come Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Paola De Pin. E mentre gli espulsi polemizzano con Grillo sui Media e sui Social Network, contestando che all'interno del Movimento non si applicherebbero le regole democratiche, gli "ortodossi" li accusano di voler appoggiare Renzi.
Nella riunione del gruppo M5S durata oltre quattro ore, alla quale hanno partecipato anche i cinque espulsi, sono volati insulti e molti hanno alzato la voce. La mediazione proposta ai "dissidenti" dal movimento di ritirare le dimissioni e rientrare non si è realizzata. I cinque senatori non prendono neanche in considerazione la cosa, ma non sciolgono neanche i dubbi sulla loro destinazione futura. C'è chi vuole tornare a casa, come annuncia la Bencini tra le lacrime; chi vuole continuare a "lottare dall'interno" e magari passare al misto; e chi andare a formare un nuovo gruppo parlamentare al Senato perché "ora i numeri ci sono".