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ITALIA

L'inchiesta

Mafia Capitale, il prefetto di Roma: "Fatti mai visti. Scioglimento del Comune? Valutiamo le carte"

"Stiamo leggendo l'ordinanza e poi riferiremo al ministro" ha detto Percoraro. Ieri il Movimento 5 Stelle ha chiesto lo scioglimento del Comune di Roma per mafia

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"Stiamo leggendo le 1.200 pagine dell'ordinanza in modo da valutare" la possibilità di sciogliere il Comune di Roma "e poi riferiremo al ministro". Lo ha detto il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, parlando - a margine di una cerimonia presso i vigili del fuoco - dell'inchiesta della procura su 'Mafia Capitale'.

"Stiamo leggendo le carte - ha spiegato Pecoraro - e nei prossimi giorni presenteremo le nostre valutazioni al ministro. Bisogna comunque tenere conto - ha aggiunto - che siamo la capitale e la nostra decisione, qualunque essa sia, riguarderà tutto il nostro Paese".  

Ieri il Movimento 5 Stelle ha chiesto lo scioglimento del Comune di Roma per mafia. Posizione espressa da una delegazione M5S in un incontro con Pecoraro. "Il prefetto sa benissimo che la situazione è molto grave e che potrebbero esserci i presupposti" per lo scioglimento del Comune di Roma per mafia, e "qualora ci fossero, ha detto che non si tirerà indietro". E' quanto ha riferito il capogruppo alla Camera del M5S, Andrea Cecconi.

Pecoraro: "Roma non ha mai vissuto sitazione simile"
"Quelli emersi dall'inchiesta 'Mafia Capitale' "sono fatti gravi per il tipo d'imputazione, Roma non ha mai vissuto una situazione del genere" ha detto oggi Pecoraro. L'inchiesta, ha spiegato, "ha fatto emergere modalità di tipo mafioso usate dagli indagati, ma non si tratta delle tradizionali mafia, camorra e 'ndrangheta, ma di metodi mafiosi usati per ottenere profitti e vantaggi". Il prefetto ha ricordato: "Già nel 2011, in un'audizione alla commissione Antimafia, parlai della presenza a Roma di un tipo diverso di delinquenza, che non è la tradizionale mafia, ma quella di soggetti criminali che puntano ad inserirsi nel mondo degli affari. In quel periodo - ha aggiunto - dopo il sequestro del Cafè de Paris e di alcuni alberghi, avevamo intuito che c'era qualcosa, ma le cose che stanno emergendo vanno molto al di là che ciò che si pensava". Questa, ha sottolineato, "è una criminalità che colpisce una società sana come quella romana, che necessita di una competizione sana tra le aziende e di una burocrazia efficiente, mentre ciò che si sta scoprendo è l'esatto contrario". 
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