POLITICA
La foto della cena
Mafia capitale, Poletti: "Pensavo Buzzi fosse una persona perbene"
Il ministro del Lavoro risponde in merito ai suoi rapporti con il numero uno della cooperativa “29 giugno” e braccio operativo dell’organizzazione arrestato in questi giorni. Una foto al tempo dell'incarico a capo della Leg Coop, lo ritrae infatti a cena con Buzzi, insieme al sindaco Alemanno, Panzironi, Ozzino e Marroni
Roma
"Sapevamo tutti quanti che Salvatore Buzzi era stato condannato per omicidio ma noi che viviamo in questi mondi pensiamo che ci sia la possibilità di cambiare la propria vita". Così il ministro del Lavoro Giuliano Poletti risponde in merito ai suoi rapporti con il numero uno della cooperativa “29 giugno” e braccio operativo dell’organizzazione arrestato in questi giorni. Una foto al tempo dell'incarico a capo della Leg Coop, lo ritrae infatti a cena con Buzzi, insieme all'allora sindaco Gianni Alemanno, l'ex capo dell'Ama Franco Panzironi (arrestato con Buzzi), l'assessore dimissionario alla Casa Daniele Ozzimo (al tempo consigliere Pd), il portavoce dell'ex sindaco Sveva Belviso e il parlamentare del Pd Umberto Marroni.
Il ministro ha confermato di conoscere Buzzi: "L'ho visto qualche volta - ha detto - perché era un dirigente di una coop sociale che si occupava dell'inserimento delle persone disabili nel posto di lavoro, mai avrei immaginato che da un contesto come questo potessero uscire le cose che vediamo in questi giorni"
"Buzzi - ha continuato Poletti - era apparso come una persona perbene che da carcerato si era laureato, faceva una vita dove si impegnava perché le persone che uscivano dal carcere avessero un'altra possibilità, scoprire - ha detto - quello che ha fatto è un paradosso. Pensi che una persona che ha fatto quel percorso mai e poi mai possa fare cose diverse da quelle".
"Contro queste cose ho fatto la guerra per 40 anni - ha aggiunto Poletti - sono arrabbiato soprattutto per tutte quelle cooperative sociali perbene e le persone perbene che ci lavorano"
Il ministro ha confermato di conoscere Buzzi: "L'ho visto qualche volta - ha detto - perché era un dirigente di una coop sociale che si occupava dell'inserimento delle persone disabili nel posto di lavoro, mai avrei immaginato che da un contesto come questo potessero uscire le cose che vediamo in questi giorni"
"Buzzi - ha continuato Poletti - era apparso come una persona perbene che da carcerato si era laureato, faceva una vita dove si impegnava perché le persone che uscivano dal carcere avessero un'altra possibilità, scoprire - ha detto - quello che ha fatto è un paradosso. Pensi che una persona che ha fatto quel percorso mai e poi mai possa fare cose diverse da quelle".
"Contro queste cose ho fatto la guerra per 40 anni - ha aggiunto Poletti - sono arrabbiato soprattutto per tutte quelle cooperative sociali perbene e le persone perbene che ci lavorano"