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ITALIA

Blackout

Maltempo: in Emilia dopo 3 giorni ancora migliaia di persone senza elettricità

Gli amministratori annunciano azioni legali contro l'Enel

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Emilia Romagna Il blackout che ha colpito alcune zone dell'Emilia dura ancora, a tre giorni dalla nevicata che lo ha provocato, e migliaia di cittadini sono ancora al buio e alcuni lo resteranno ancora per giorni. Molti hanno passato l'ennesima notte fuori casa, dove la mancanza di elettricità ha progressivamente fatto cadere a cascata le forniture di acqua, il riscaldamento, le linee telefoniche fisse e mobili. Non lascia margini di ottimismo il responsabile della Protezione civile regionale, Maurizio Mainetti. "Alla fine - aveva spiegato - si mantengono per me i numeri di sabato sera. E direi che, prudenzialmente, ci teniamo su numeri anche un po' inferiori ma comunque significativi anche per oggi e in qualche zona forse anche più avanti".

Le contromisure degli amministratori
Gli amministratori locali hanno preparato di nuovo i posti letto e i centri di accoglienza per gli sfollati che non trovano alloggio a casa di amici o parenti, o che non possono pagarsi l'albergo. Le scuole non ancora alimentate, come alcune nella Valsamoggia, nel Bolognese, restano chiuse. Ma i sindaci e gli amministratori locali sono infuriati.

Le accuse ad Enel
A Reggio Emilia viene annunciata un'azione collettiva delle amministrazioni pubbliche: "Dopo le palesi inefficienze dimostrate in questi giorni da Enel, è inevitabile da parte degli enti locali assumere una posizione tanto unitaria quanto ferma a tutela delle nostre comunità", spiega il presidente della Provincia Giammaria Manghi, che parla quindi di "azioni di rappresentanza dell'interesse collettivo, di cui individueremo la formula tecnica, in merito a questa prolungata interruzione di un servizio pubblico essenziale". A proporre la "class action" è stato il sindaco Luca Vecchi al termine della riunione della Protezione civile.

"Emergenza senza precedenti"
"Enel deve moltiplicare le risorse umane e tecniche sul territorio e smetterla di dire che entro sera risolve tutto perché è del tutto evidente che non è vero. Siamo di fronte a una emergenza senza precedenti. Regione e governo - ha aggiunto - devono esse stesse segnare un salto di qualità nel supporto ai Comuni". Ma Stefano Mazzetti, primo cittadino di Sasso Marconi, con ancora almeno ottocento persone al buio, ha un'idea migliore: "Qualora io non avessi soluzioni sto pensando di mandare in albergo e di mandare la fattura ad Enel".

L'allarme dei sindaci
Mazzetti sabato con altri due altri sindaci del Bolognese, Daniele Ruscigno (Valsamoggia) e Stefano Fiorini (Zola Predosa) aveva stigmatizzato il comportamento del gestore, non tanto sotto il profilo degli interventi di riparazione, quanto per quelli sul fronte della comunicazione: "Il problema vero è che quando noi ci siamo trovati a gestire l'emergenza non avevamo un nessun punto di riferimento reale del gestore rispetto alla mancanza di elettricità". Enel ricorda che sono duecento i cantieri aperti nelle due province mentre resta costante il presidio al Centro di Protezione civile regionale e ai tavoli prefettizi di Bologna e Reggio Emilia. E che sono ottocento gli uomini della task force Enel al lavoro, altri ne stanno confluendo dalle regioni limitrofe.
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