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ECONOMIA

Ieri sera la cena con i vertici della Commissione europea

Manovra, Conte: "Con l'Ue dialogo indispensabile, nessuno scontro ideologico"

"A Juncker ho detto manovra solida, riforme irrinunciabili" scrive il premier in un post su Facebook, "questa mattina ho avuto l'occasione di un confronto anche con vari leader europei. Il dialogo con l'Europa continua". Fonti della Lega: pronti a ritoccare decimali, l'importante è confermare le riforme. M5s: non difendiamo i numerini ma gli italiani. Reddito e quota 100 uguali 

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Ieri "al presidente Juncker ho detto che la nostra manovra economica è solida, ben strutturata e gli ho illustrato, punto per punto, il dossier con il piano dettagliato delle nostre riforme, quelle che abbiamo già realizzato in soli 5 mesi di governo e quelle che realizzeremo nelle prossime settimane. Abbiamo parlato del nostro piano per le infrastrutture materiali e immateriali e del corposo piano di investimenti che vogliamo accelerare. Ho menzionato anche il Piano nazionale per la sicurezza del nostro territorio che sarà pronto nei prossimi giorni". Lo scrive in un post su facebook il premier Giuseppe Conte. "Sono misure che porteremo avanti con convinzione, perché sono il mezzo per garantire crescita economica e sociale al nostro Paese. Misure qualificanti, alle quali non possiamo rinunciare", scrive Conte che aggiunge: "Nonostante le idee differenti sulle ricette di politica economica da applicare, ho constatato che c'è attenzione per la strada di crescita che l'Italia ha deciso di intraprendere".

"Dialogo indispensabile per arrivare a soluzioni"
"Questa mattina- aggiunge il premier- a margine del Consiglio europeo, ho avuto l'occasione di un confronto su questi temi anche con vari leader europei. Il dialogo con l'Europa continua, dialogo indispensabile per arrivare a soluzioni che siano soddisfacenti per tutti, Italia in primis. Ho spiegato ai nostri interlocutori- conclude- che non intendiamo avviare uno scontro ideologico ma, molto più pragmaticamente, stiamo lavorando per garantire un presente e un futuro migliore agli italiani".

Salvini: rapporto deficit/Pil, nessuno si attacca ai decimali
Il 2,4% del rapporto deficit/Pil scritto in manovra è intoccabile? "Penso nessuno sia attaccato a quello, se c'è una manovra che fa crescere il Paese può essere il 2,2, il 2.6... non è problema di decimali, è un problema di serietà e concretezza". Lo dice il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in un'intervista all'Adnkronos all'indomani della cena tra il premier Giuseppe Conte, il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, il ministro dell'Economia Giovanni Tria, il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici e il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis. Sul dl sicurezza "ci sono centinaia di emendamenti delle opposizioni, credo 500 o 600", dunque il governo porrà la questione di fiducia perché "o viene approvato entro una settimana, oppure non diventa legge. Siccome ci abbiamo faticato per mesi ed è utile al paese, a me interessa portarlo a casa", aggiunge Salvini all'Adnkronos. E poi, alla domanda se resterà in piedi il governo giallo-verde: "Ho un impegno preso con l'Italia, gli italiani e i 5 Stelle, e quell'impegno mantengo, a prescindere da vittorie, sconfitte o sondaggi". Anche se la Lega nei prossimi test elettorali dovesse superare il 40%, "terrò fede al mio impegno e non ci saranno rimpasti: la squadra resta quella, non cambio idea".

Fonti della Lega: pronti a ritoccare decimali
Il governo non vuole cambiare i fondamenti della manovra. Ma non si appende ai decimali: se dagli studi e dagli approfondimenti in corso dal governo emerge la possibilità di ritoccare qualche decimale non sarà un problema. L'importante è confermare le riforme su pensione, lavoro e aiuti alle imprese. Lo fanno sapere fonti della Lega.  

Conte: decimali? Valuteremo dopo approfondimenti
"Il problema non è 2,2 o 2,4%, ma la tenuta del patto economico generale: stiamo aspettando gli approfondimenti da parte della Ragioneria e del Mef e dopo faremo le nostre valutazioni" afferma in serata il presidente del Consiglio.

M5S: sul deficit no a scontro con l'Ue, le riforme restano
Il Presidente Conte ha tutto il nostro sostegno. Come abbiamo sempre detto il tema non è il muro contro muro sul deficit, su cui c'è sempre stato pieno dialogo. Non difenderemo i numerini ma i cittadini. È essenziale che gli italiani possano trovare lavoro grazie al Reddito di cittadinanza e possano andare in pensione con quota 100. Queste misure e la platea individuata restano uguali. E' quanto si apprende da fonti del M5S.

Domani sera vertice a Palazzo Chigi
Il vertice di Palazzo Chigi sullamanovra tra il premier Giuseppe Conte, i vicepremier Luigi DiMaio e Matteo Salvini e il ministro dell'Economia Giovanni Triasi terrà domani sera. E' quanto si apprende da fonti digoverno.

Spiragli sul deficit, parte l'ultima trattativa Ue-Italia
Dopo aver avviato il dialogo conla Commissione europea per evitare che venga aperta una procedura d'infrazione o che comunque non faccia troppi danni, il premier Giuseppe Conte fa partire il confronto anche con i maggiori partner europei. E trova quantomeno disponibilità all'ascolto sia della cancelliera tedesca Merkel sia del presidente francese Macron.

Nessuno si sbilancia né a favore né contro il percorso economico avviato dal Governo italiano. E non è necessariamente un buon segno: da settimane i Paesi dell'Eurozona si nascondono dietro la Commissione e la mandano avanti nelle sue decisioni inedite sui conti pubblici italiani, come quella di avviare il percorso formale per l'apertura della procedura per debito eccessivo, mai scattata finora per nessuno. Il rischio che il suo cammino vada avanti è quindi sempre attuale, soprattutto finché il Governo non aprirà alle modifiche dei saldi di bilancio che finora non ha voluto toccare, per abbassare il deficit e il debito come chiede l'Europa. Ancora questa mattina il premier sembrava irremovibile sull'intangibilità del 2,4%. "Noi ragioniamo sempre sulle riforme e su quello che occorre per realizzare le promesse che abbiamo fatto", risponde a chi gli chiede se al vertice di domani sera a Palazzo Chigi sulla manovra, con i vicepremier e il ministroTria si ritoccherà anche il controverso numero del deficit che ha aperto il conflitto con l'Europa. "In cinque mesi stiamo rivoluzionando il Paese e continueremo a farlo", assicura Conte prima di entrare al summit sulla Brexit. Ma con il passare delle ore, quel 2,4% non sembra più un numero scolpito nella pietra e sempre più forte si fa la sensazione che il vertice di domani possa in qualche modo dare un segnale di buona volontà (portandolo almeno al 2,2%) che Juncker attende impazientemente da settimane.

Sul tavolo della trattativa, al momento, ci sono però solo quelle 40 pagine consegnate ieri al presidente della Commissione ed esibite oggi alla stampa. Una ricognizione delle riforme fatte, di quelle in via di approvazione e di quelle che saranno presentate nelle prossime settimane, con particolare riguardo al piano degli investimenti, precisano da Palazzo Chigi. Un testo che però non è bastato a convincere gli europei con i "rigoristi" ben determinati a non fare sconti all'Italia. "Ho messo in chiaro ieri sera che non siamo in guerra con l'Italia", al contrario, "ti amo Italia", ha detto il presidente della Commissione Ue. Juncker ha spiegato che "abbiamo concordato di restare in contatto permanente per diminuire le divergenze di vedute". Ma il messaggio che lui e i suoi responsabili economici hanno consegnato al premier è stato soltanto uno: finché i numeri restano quelli, Bruxelles non può ignorare che violano le regole e quindi andrà avanti con l'iter della procedura.

A margine del summit sulla Brexit Conte cerca di capire l'aria che tira tra i partner europei. "C'è stato modo di scambiare opinioni con Merkel, Macron e altri, il clima si conferma buono, c'è fiducia reciproca". Ma il punto di ricaduta di un simile percorso, per ora, resta ignoto: "Vedremo, lo scopriremo...", spiega il premier.

Merkel e Macron non gli danno appigli, ma lo ascoltano. Anzi, la cancelliera gli fa domande."Ho parlato molto brevemente con il premier Conte e gli ho chiesto di aggiornarmi sull'incontro di ieri" ha raccontato Merkel, dicendosi "lieta" che ci sia un dialogo nel contesto del processo guidato dalla Commissione. "Ovviamente spero in un buon esito dei negoziati", ha aggiunto. Macron resta sul vago: "Con Conte ho avuto una buona discussione e proseguiremo il lavoro insieme, questo è quello che mi aspetto dall'Italia e che l'Italia si aspetta dalla Francia".

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