ECONOMIA
Resto altri 4 anni; no a suv Ferrari, Rossa resta italiana
Marchionne: Fca, non ho rimpianti. Fusione bene per Fiat
E guarda anche avanti, ai piani di sviluppo futuro in cui rientrano il Brasile e la Cina. E al suo futuro. "Me ne vado fra quattro-cinque anni": ci vorranno "quattro anni interi prima che ne vada" afferma Marchionne, confermando una sua possibile uscita nel 2018, alla conclusione del piano industriale. In corsa per il suo posto - ammette - ci sono meno di dieci persone. A riportare direttamente a lui sono invece "70-80 persone, per me questo non è strano". Intervistato durante un incontro organizzato da Automotive News a margine del Salone dell'auto di Detroit, l'amministratore delegato di Fca mette in evidenza, comunque, di aver "semplificato" la sua vita, usando ormai solo tre telefoni. Continua però a vivere in aereo.
A chi gli chiede il suo parere sulle auto senza guidatore, Marchionne risponde: "Mi piace la tecnologia. La gente vuole guidare". Sul consolidamento del settore dell' auto, l'amministratore delegato di Fca ricorda le esperienze non facili vissute nel settore negli anni 1980-1990: le fusioni e acquisizioni richiedono lavoro e in questo mercato è essenziale consumare meno capitale.
Marchionne si dice appassionato del business dell'auto, un "gran business": "ritengo, e lo posso dire anche ora, che sia più economico acquistare un' auto che produrla". Eccetto che per una Ferrari: la casa di Maranello - afferma Marchionne - è "unica, la sua esclusività non va toccata. E deve essere fatta in Italia, altrimenti è una bestemmia". Il presidente di Ferrari risponde con un secco "no" a chi gli chiedeva se fosse ipotizzabile in futuro un suv Ferrari: "No. Abbiamo altri marchi che possono farlo". Le vendite della Ferrari procedono positive ma in Formula 1 la Rossa ha vissuto una stagione 2014 "disastrosa". Luca Cordero di Montezemolo "ha fatto un grande lavoro. Era il momento di cambiare. La stagione 2015 sarà interessante, aspettiamo di iniziare".