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MONDO

Intervista esclusiva

Marò, Gentiloni a Rainews24: "Finora il raccolto è stato deludente"

Intervistato da Monica Maggioni il titolare della Farnesina affronta i temi nell'agenda della politica estera italiana

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I marò, le notizie su padre Dall'Oglio, le sanzioni alla Russia e il ruolo dell'Italia. Sono questi i temi più importanti nell'agenda della politica estera italiana di cui ha parlato il ministro Paolo Gentiloni intervistato a Rainews24 dal direttore Monica Maggioni. 

Deludenti i risultati sui marò
Negli ultimi giorni si è riaccesa la querelle tra Italia e India sui due fucilieri di marina dopo il no della Corte Suprema indiana alle richieste italiane sulla permanenza di Salvatore Latorre in Italia e sulla concessione a Salvatore Girone di trascorrervi alcune settimane. Definendo deludenti i risultati raggiunti finora, il ministro ha confermato che c'è in corso da mesi un dialogo tra i due governi per risolvere e dare un contributo politico e nonostante "il nostro disappunto e la nostra irritazione mi auguro che i contatti proseguano e diano frutti migliori".

Nessuna conferma su padre Dall'Oglio
Notizie invece che non possono essere confermate sono quelle che arrivano dall'Osservatorio siriano per i diritti dell'uomo su padre Dall'Oglio. Secondo le indiscrezioni sarebbe vivo e detenuto dall'Isis in un carcere nella provincia siriana Aleppo ma Gentiloni usa la prudenza e conferma che "purtroppo non sembra che ci siano conferme a queste notizie". 

Le sanzioni alla Russia
Nessuna illusione da parte del ministro anche riguardo le sanzioni alla Russia in relazione alla situazione in Crimea. "L'Occidente non dovrebbe farsi facili illusioni sul fatto che le sanzioni determinino un automatico cambio di posizione" della Russia. La difficile condizione economica infatti, secondo il ministro, è frutto più della caduta enorme del prezzo dal petrolio. La strada da seguire secondo Gentiloni è quella di un "percorso politico di dialogo" su Kiev e altri "tanti scenari su cui la Russia può dare un contributo".

Svolta storica Usa-Cuba
Lo stesso percorso che, con le dovute proporzioni, ha portato alla svolta di Obama su Cuba, definita dal titolare della Farnesina "dal valore storico pazzesco" e il presidente americano sarà ricordato per questo. A giudizio di Gentiloni l'ostilità nel congresso del Partito repubblicano, avrà vita dura. "L'obiezione secondo cui questa distensione può rafforzare il regime cubano è pittoresca. Il regime cubano è lì da 50 anni e non mi pare che si sia indebolito: anzi, con le sanzioni ha avuto una specie di cura di eterna giovinezza". Il ministro poi mostra ottimismo anche sul fronte dei rapporti tra Washington e Teheran: un accordo potrebbe arrivare già nel 2015 fra Iran e Stati Uniti sul programma nucleare iraniano, permettendo poi allo Stato sciita di giocare un ruolo significativo nel contrasto all'Isis. 

La via d'uscita in Libia
Il passaggio attraverso la riconciliazione è anche la via maestra da seguire in Libia dove la exit strategy deve passare attraverso un dialogo "tra le diverse fazioni, messo in piedi dall'Onu e sulla base del quale è possibile che l'Italia, insieme ad altri paesi, intervenga con forze peacekeeping, ma se non c'è il cappello dell'Onu noi non andiamo a rischiare". 

L'autostima dell'Italia
Infine un passaggio sulla politica interna: "Siamo un grande paese, ammirato e invidiato, in giro per il mondo si parla di italian style, l'Italia ce la può fare ma deve darsi un po' di carica in più, un ricostituente sul piano psicologico, oltre che sul piano economico e delle riforme". 
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