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POLITICA

L'incontro con l'ambasciatore italiano a Nuova Delhi

Marò, Gentiloni all'India: "Ci aspettiamo esiti rapidi e concreti"

Il ministro degli Esteri in un'intervista ad Avvenire ribadisce la delusione per la decisione della Corte suprema indiana che il 16 dicembre scorso si è rifiutata di valutare le istanze dei due fucilieri di Marina italiani

Paolo Gentiloni (Ansa)
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Roma "Risultati rapidi e concreti". Questo si aspetta dall'India il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni in merito al caso dei due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, quest'ultimo in Italia perché malato. "Non possiamo più accontentarci di generici riferimenti a un dialogo" precisa Gentiloni che oggi ha ricevuto l'ambasciatore italiano a New Delhi .

Il ministro degli Esteri in un'intervista al numero di Avvenire in edicola domani, di cui il giornale anticipa il testo, ribadisce la delusione per la decisione della Corte suprema indiana che il 16 dicembre scorso si è rifiutata di valutare le istanze dei due fucilieri di Marina. Nello specifico la richiesta di Latorre di prolungare di altri 4 mesi la convalescenza in Italia dopo l'ictus da cui è stato colpito in settembre, e quella di Girone di trascorrere le festività natalizie a casa. "I contatti e il dialogo con il governo indiano non hanno prodotto i risultati attesi" commenta amareggiato Gentiloni.

"Il governo ha il dovere di far sentire la vicinanza del Paese intero ai due marò. Alle loro famiglie. Soprattutto in questi giorni di festa", ripete Gentiloni che però, proprio dopo aver dato istruzioni all'ambasciatore, vuole mandare un nuovo messaggio al governo indiano. "Ci aspettiamo risultati rapidi e tangibili. Perchè dopo quello che è successo dieci giorni fa non possiamo più accontentarci di generici riferimenti a un dialogo. Ripeto: la decisione per noi è stata grave, anche perché sono state respinte petizioni ispirate da evidenti ragioni umanitarie. E la nostra delusione ci ha indotto a richiamare in Italia per consultazioni il nostro ambasciatore a Delhi". "...Questo non implica l'interruzione dei contatti e tanto meno la rottura delle relazioni diplomatiche; ma serve per manifestare la nostra contrarietà e per mettere a punto i passi successivi"  
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