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MONDO

L'intervista a Repubblica

Caso marò, Mogherini: troppi rinvii possono incidere sul relazioni con Delhi e lotta alla pirateria

Una fotografia della politica estera dell'UE: il caso marò, in prima linea, ma anche le crisi di Ucraina, Iraq, Siria e Libia, i rapporti con la Russia (che in tutti i terreni ha un ruolo chiave) e la linea comune delle capitali europee. 

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Ha seguito la vicenda da ministro degli Esteri, continuerà a farlo nei panni di Lady Pesc, l'Alto Rappresentante per la Politica Estera in Europa. Federica Mogherini, in un'intervista a tutto tondo rilasciata ad Andrea Bonanni di Repubblica, va subito in affondo sul caso marò. Si dice vicina a Salvatore Girone e a Massimiliano Latorre e lancia un messaggio chiaro all'India: "Il continuo rinvio di una soluzione può incidere sulle relazioni con l'Unione Europea e sulla lotta alla pirateria in cui l'UE è fortemente impegnata".

Le crisi alle porte dell'Europa
L'Ucraina, la Siria, il Medio Oriente, la Libia. "Se tutti i  focolai sono alle porte di casa nostra - dice Federica Mogherini - ci sarà pure una ragione che ci interpella. A preoccuparla principalmente sono la crisi ucraina - che va toccare il nervo dei rapporti con Mosca - e la situazione in Libia: per ora "fuori dai radar" ma con un potenziale assolutamente esplosivo.

Le divergenze interne all'UE
La politica europea è un fantasma? Sì, risponde Miss Pesc, "perchè è appena nata" ma il lavoro fatto promette bene. Si guarda indietro di poche settimane, cita la larghissima maggioranza ottenuta in Parlamento per il riconoscimento dello stato palestinese. E parla dei "lavori in corso" per trovare i punti in comune, piuttosto che le divergenze, nelle linee di politica estera delle diverse capitali.
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