SCIENZA
I risultati di una ricerca Usa
Marte. Ipotesi di vita su un vulcano
Sul fianco di Arsia Mons 210 milioni di anni fa c'era acqua allo stato liquido. Le eruzioni scioglievano un ghiacciaio, creando enormi laghi
Provicence (Stati Uniti)
Mentre i dinosauri camminavano sulla Terra, sul fianco di un vulcano marziano c’era un luogo adatto alla vita. È la conclusione raggiunta dai geologi della Brown University. Il gruppo di ricercatori statunitensi ha individuato un’area che probabilmente era adatta alla vita fino a 210 milioni di anni fa. In tempi molto più recenti cioè delle zone visitate dai rover Curiosity, Opportunity e Spirit, dove l’acqua liquida era presente circa 2,5 miliardi di anni fa.
La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Icarus, si concentra su Arsia Mons, il terzo vulcano più alto del Pianeta Rosso, un colosso alto il doppio dell’Everest. Nuove analisi sull’aspetto della montagna, effettuate grazie alle foto del Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa, indicano che 210 milioni di anni fa una serie di eruzioni sul versante nordoccidentale avvenne mentre l’area era ricoperta da un enorme ghiacciaio. Dalle foto sono infatti visibili formazioni geologiche simili a quelle presenti nei pressi delle bocche vulcaniche sul fondo degli oceani. Il calore sprigionato dalla lava avrebbe quindi sciolto ingenti quantità di ghiaccio, formando laghi e sacche d’acqua interne all’apparato glaciale.
Secondo Kat Scanlon, principale autrice della ricerca, su Arsia Mons potevano esserci decine di migliaia di chilometri cubi di acqua liquida. Calcoli basati sulle formazioni geologiche presenti sul vulcano indicano che queste condizioni sarebbero rimaste inalterate per migliaia di anni. E dove c’è acqua allo stato liquido, può esserci la vita. L’epoca di cui si parla è lontana, ma molto è più prossima a noi rispetto a quella indicata dai rover Curiosity, Opportunity e Spirit in altre zone del pianeta. Questo rende il vulcano un interessante obiettivo per future esplorazioni.
La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Icarus, si concentra su Arsia Mons, il terzo vulcano più alto del Pianeta Rosso, un colosso alto il doppio dell’Everest. Nuove analisi sull’aspetto della montagna, effettuate grazie alle foto del Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa, indicano che 210 milioni di anni fa una serie di eruzioni sul versante nordoccidentale avvenne mentre l’area era ricoperta da un enorme ghiacciaio. Dalle foto sono infatti visibili formazioni geologiche simili a quelle presenti nei pressi delle bocche vulcaniche sul fondo degli oceani. Il calore sprigionato dalla lava avrebbe quindi sciolto ingenti quantità di ghiaccio, formando laghi e sacche d’acqua interne all’apparato glaciale.
Secondo Kat Scanlon, principale autrice della ricerca, su Arsia Mons potevano esserci decine di migliaia di chilometri cubi di acqua liquida. Calcoli basati sulle formazioni geologiche presenti sul vulcano indicano che queste condizioni sarebbero rimaste inalterate per migliaia di anni. E dove c’è acqua allo stato liquido, può esserci la vita. L’epoca di cui si parla è lontana, ma molto è più prossima a noi rispetto a quella indicata dai rover Curiosity, Opportunity e Spirit in altre zone del pianeta. Questo rende il vulcano un interessante obiettivo per future esplorazioni.