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ITALIA

Università di Macerata

Mattarella a Macerata per i 730 anni dell'Ateneo: "Attenti al virus dell'individualismo"

La ricostruzione dopo il sisma, la pandemia, la libertà tra i temi affrontati dal Capo dello Stato

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'Università di Macerata
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"Questa è la mia prima visita in un ateneo dopo il lockdown, qui a Macerata riprendo un viaggio che dura da 5 anni attraverso i nostri atenei che sono quel tessuto di approfondimento e trasmissione del sapere che è fondamentale elemento di garanzia per il futuro del nostro paese". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Macerata che quest'anno festeggia il 730° anno dalla fondazione.

Per il presidente, accolto da un lungo applauso, si tratta della prima visita nella città, "una giornata storica", ha sottolineato il rettore Francesco Adornato. 

Prendendo spunto dagli interventi degli studenti, il presidente ha citato Bernanos che diceva "è la febbre dei giovani che mantiene la temperatura normale nel mondo, perché se quella si raffreddasse il mondo gelerebbe. Non è dagli anziani che può venire il calore delle prospettive, dei progetti, delle spinte verso il futuro". 

Il terremoto di 4 anni fa
In apertura del suo discorso Mattarella ha ribadito "la ferma determinazione" nel mandare avanti la ricostruzione dei paesi colpiti quattro anni fa dal sisma. "La ricostruzione dei territori colpiti dal terremoto rappresenta un impegno primario e io continuerò a seguirla con grande attenzione", ha detto.

Nuove diseguaglianze
"Non c'è dubbio che il mondo di oggi sia cambiato. Sono emersi in questi anni dei nuovi protagonisti che rendono più ricca e articolata la vita del mondo, che mettono in discussione equilibri come è giusto e inevitabile ma che si affacciano come protagonisti sempre più incisivi. Questo apre strade più ampie agli equilibri e al mondo e anche  all'eguaglianza mondiale", ha detto Mattarella. "Vi sono elementi di rammarico e diseguaglianze cresciute ampiamente. La democrazia che sembra talvolta in difficoltà, anche se in realtà ha sempre bisogno di essere realizzata epoca per epoca, di essere inverata particolarmente in una stagione come questa in cui freneticamente cambiano gli strumenti delle relazioni sociali e i mezzi della comunicazione", ha aggiunto.

Individualismo pericoloso come il Covid
"Sta riemergendo un virus, quello dell'individualismo, pericoloso come quello della pandemia, su cui è un dovere riflettere, ha detto citando le parole del professor Luigi Alici, ordinario di Filosofia morale, che ha messo in guardia dal "riemergere dell'ego dei singoli e degli stati". Il presidente della Repubblica ha ricordato le parole del costituzionalista Costantino Mortati "che scriveva come 'la democrazia poggia su una concezione ottimistica dell'essenza dello spirito dell'uomo, quando questa viene meno si indebolisce la democrazia e questo virus pericoloso dell'individualismo, come quello del covid, induce a una doverosa riflessione". 

Libertà non è arbitrio
Il presidente, commentando le prolusioni fatte prima del suo intervento, ha parlato anche di "libertà", "una medaglia con due facce: dell'autonomia e della responsabilità". "Io credo che occorra andare anche oltre questa enunciazione così avanzata e civile del pensiero di tanti secoli, accantonando l'idea che la libertà degli altri sia un limite alla propria, ma pensando al contrario che la libertà di ciascuno si integra e si realizza insieme a quella degli altri. Altrimenti la libertà non esiste. Una libertà rivendicata o anche praticata in maniera esclusiva non sarebbe tale, sarebbe in realtà una richiesta di arbitrio. E questo riguarda i comportamenti che animano la vita sociale come la vita della comunità internazionale", ha spiegato.


Sindaco di Macerata: "Primo ateneo che il capo dello Stato visita dopo il lockdown"
"​Il fatto che questo ateneo sia il  primo che il capo dello Stato visita dopo il lockdown ci riempie  d'orgoglio, mai come quest'anno l'inaugurazione dell'anno accademico ha un valore profondissimo di ripartenza", ha detto sandro Parcaroli, sindaco di Macerata. "Ostinata è la fiducia nel futuro con la ripartenza delle lezioni in presenza, pur con tutte le attenzioni e le tutele del caso - aggiunge  - Le difficoltà servono a tirare fuori la forza che abbiamo dentro, a  spronarci a fare sempre meglio. Il significato di questa giornata va a unirsi all'autorevole presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il risultato è una dose significativa di fiducia, un bellissimo sentimento di sostegno e vicinanza che va a infondersi  nell'anima della nostra città e di un territorio già duramente colpito".

Acquaroli: ​"Patto coi giovani"
"La presenza del Capo dello Stato è un segnale di speranza, vicinanza, forza e coraggio nei confronti di una comunità che sta attraversando un momento di difficoltà, che non impedisce di avere massimo rispetto e fiducia nelle istituzioni: ci aiuti in un dialogo proficuo perché le Marche possano ripartire dal sisma", ha detto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. 

Nei giorni scorsi il governatore aveva scritto al Presidente, appellandosi "perché aiuti una filiera del territorio a ripartire a oltre 4 anni dal terremoto e che da mesi è colpita dalla pandemia come tutto il Paese". Acquaroli ha anche evidenziato come i 730 anni di vita dell'ateneo maceratese testimoniano che "nulla può arginare la forza e l'importanza della cultura nella nostra società" e ha rilanciato "un patto con le nuove generazioni affinché possano essere protagoniste e trovare risposte alle loro giuste ambizioni e ai loro diritti". "Crediamo fortemente - ha concluso Acquaroli - che tramite gli atenei si possa restituire al nostro territorio e alle future generazioni quella forza determinante per la realizzazione del futuro, per questo ci impegneremo e ci batteremo ogni giorno nelle istituzioni".

Festa per i 730 anni dalla nascita dell'Ateneo
La cerimonia di inaugurazione, che era in programma il 9 marzo scorso ed è stata rinviata a causa del lockdown, si svolge nel teatro "Lauro Rossi". La data scelta è prossima alla ricorrenza di quel 18 ottobre del 1290, festa di San Luca, giorno in cui era annunciato l'avvio dello studium legis a Macerata.  Per l'occasione, nel foyer è stata esposta l'originale pergamena del 1290, su concessione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo ed è stata allestita una piccola mostra dedicata a quattro grandi costituzionalisti italiani - tre furono presidenti della Corte Costituzionale, uno padre costituente - che, in diversi periodi della storia dell'Ateneo, hanno insegnato all'Università di Macerata: Costantino Mortati, Annibale Marini, Piero Alberto Capotosti, Paolo Grossi.

Il ministro dell'Università e alla ricerca, Gaetano Manfredi, insieme al rettore Francesco Adornato, ha consegnato il sigillo dell'Ateneo ai rettori Remo Morzenti Pellegrini di Bergamo, in segno di solidarietà per la grave emergenza affrontata dalla città a causa dell'epidemia da Covid-19, ed Eugenio Gaudio de La Sapienza, prossimo alla fine di mandato. 

Le celebrazioni hanno preso il via con il corteo accademico in piazza della Libertà, dove hanno preso posto i docenti, 73 matricole (una per ogni secolo di vita universitaria) e il personale tecnico amministrativo e bibliotecario dell'Ateneo. Un maxi schermo ha proiettato le immagini del teatro che, per assicurare il rispetto delle misure di sicurezza sanitaria, ha potuto accogliere solo le autorità ospiti e la comunità accademica per le rappresentanze formali. Tutti in distanza di sicurezza e con la mascherina.   

Durante la cerimonia, il rettore Adornato ha tenuto la sua relazione dal titolo "Futuro prossimo". Hanno poi preso la parola il Sindaco di Macerata Sandro Parcaroli e il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. Dopo il saluto del ministro Gaetano Manfredi sono intervenuti il direttore generale Mauro Giustozzi, quattro studenti (Nicola Maraviglia, Damian Czarnecki, Viorica Ursu e Arianna Giulianelli), Clementina Fraticelli per il personale tecnico, amministrativo e bibliotecario. In conclusione Luigi Alici, ordinario di filosofia morale, ha tenuto la prolusione sul tema "Fragilita' globale. La via dell'umanesimo fra natura e tecnologia". 
 

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