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ECONOMIA

Coronavirus

Mercati: Borse europee a picco, recupero in serata. Milano -3,5%. Wall Street sprofonda in chiusura

Perdite pesanti, poi il recupero con intervento della Bce. Parigi -4,5%, Francoforte -3%. Crollano titoli legati al turismo. Wall Street sprofonda in chiusura con Dow Jones -12,94%. Trump: "Potremmo andare in recessione" 

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Piazza Affari riduce i ribassi, con il Ftse Mib che cede il 3,5% e anche le altre Borse europee recuperano terreno: Parigi perde il 4,5%, Londra il 3,4%, Francoforte -3%. Anche a Wall Street migliorano gli indici con l'S&P 500 in calo del 6,2%, mentre era in corso la video conferenza tra i leader del G7 e l'Italia presentava il decreto 'cura Italia' a sostegno dell'economia del Paese.

Nel corso della giornata, l'emergenza coronavirus aveva messo al tappeto le principali borse europee ora che il problema non è più solo dell'Italia. A Piazza Affari il Ftse Mib è arrivato a perdere 11 punti percentuali, per poi attestarsi su un calo del 10,6%. In profondo rosso erano finite anche le altre Borse continentali, con il Cac40 a Parigi in flessione del 10,9%, il Dax30 a Francoforte del 9,4% e l'Ibex35 a Madrid del 12%.

Nel frattempo l'Esma aveva stretto sulle vendite allo scoperto per fronteggiare la turbolenza. In particolare l'Autorità europea dei mercati ha deciso di chiedere temporaneamente ai detentori di posizioni corte nette in azioni negoziati nei mercati regolamentati della Ue di notificare alle autorità nazionali competenti se la posizione raggiunge o supera lo 0,1% del capitale emesso dopo l'entrata in vigore della decisione.

L'intervento della Bce
A calmierare i mercati la Banca centrale europea, che, tramite Banca d'Italia, ha acquistato sul mercato taliano titoli di Stato per valori importanti, raffreddando lo spread dopo la fiammata in apertura di Borsa.  "Bankitalia sta acquistando - riferiva un delle fonti - su un conto associato alle operazioni che fanno parte del 'quantitative easing', con importi anche di 50 milioni su ciascuna operazione, doppi persino rispetto a quando il Qe viaggiava a 60-80 miliardi al mese".

Milano, dopo avere registrato la perdita peggiore della sua storia, ha recuperato quasi tutto il terreno dopo le rassicurazioni del capo economista della Bce Lane sugli interventi della Banca centrale e del governatore della Banca d'Italia Visco. A metà seduta gli indici hanno ulteriormente accelerato dopo che la Commissione Ue si è detta pronta a sospendere i paletti di bilancio per i Paesi membri previsti dal Patto di stabilità. 

Viaggi in rosso
Crollano i titoli legati ai viaggi, da Tui (-34,2%) a International Consolidated Airlines, già British Airways e Iberia (-23,5%), da Ryanair (-19%) a EasyJet (-16%), da Air France (-16,2%) a Lufthansa (-9,7%).

Il calo del greggio (Wti -7%) frena Tullow Oil (-30,65%), Bp (-8%), Total (-7,2%) ed Eni (-7%). Sotto pressione i produttori di microprocessori Infineon ed Stm (-17,9% entrambi), mentre frena Fca (-17,2%) che ha annunciato lo stop degli impianti europei. Fa peggio Renault (-19%) seguita da Peugeot (-15,8%).

Spread in altalena
Il differenziale di rendimento tra BTp e Bund, sulla scadenza dei 10 anni, si restringe ulteriormente sotto i 250 punti e il rendimento del titolo italiano si conferma un livello inferiore al 2% a metà seduta: dopo il balzo al 2,2%, con lo spread salito fino a sfiorare i 290 punti, secondo gli operatori il dietrofront di rendimenti e differenziale è stato favorito probabilmente dall'intervento sul mercato della Bce. Il rendimento a 10 anni è così sceso all'1,96% e lo spread si è riportato 247 punti base.

Wall Street sospende per eccesso di ribasso
Perdie Wall Street alla riapertura delle contrattazioni, sospese per 15 minuti per eccesso di ribasso poco dopo l'apertura. Al momento della sospensione, lo S&P 500 perdeva l'8,4%, il Dow Jones il 9,71%, il Nasdaq l'8,36%.

Sprofonda in chiusura con Dow Jones -12,94% 
La chiusura per Wall Street è in profondo rosso. Il Dow Jones ha ceduto il 12,94% a 20.186 punti, l'S&P 500 il 12,26% a 2.382 e il Nasdaq il 12,32% a 7.422. Per il listino statunitense si tratta della peggior seduta in termini percentuali dal lunedì nero del 1987, quando lasciò sul terreno il 22,%. In termini di punti assoluti è invece la sessione più nera di sempre.

Trump: "Potremmo andare in recessione"
Negli Stati Uniti una recessione è possibile a causa della pandemia di coronavirus. Lo ha detto il presidente, Donald Trump in conferenza stampa. "Potrebbe essere possibile", ha risposto Trump ad una domanda specifica. "Non pensiamo in termini di recessione. Pensiamo in termini di virus", ha aggiunto il presidente degli Stati Uniti. Il presidente Usa, Donald Trump, ha detto di non avere in programma di imporre un lockdown a livello nazionale o un coprifuoco, come misure per contrastare l'epidemia di Covid-19. Annunciando nuovi provvedimenti restrittivi, Trump ha spiegato che si potrebbe valutare una quarantena solo di "alcune zone". "In questo momento, non si parla di un provvedimento del genere a livello nazionale, ci sono alcuni luoghi della nostra nazione che non sono molto colpiti". Lo riporta la Cnn.

Crollano listini asiatici
Borse in picchiata in Asia e Pacifico, con epicentro a Sidney (-9,7%), nonostante l'intervento di ieri sera della Fed. Giù Tokyo (-2,46%), dopo misure della Banca Centrale Giapponese ritenute insufficienti, Shanghai (-3,4%), Taiwan (-4,06%) e Seul (-3,19%). Ancora aperte Hong Kong (-4,01%) e Mumbai (-5,78%). Il nuovo calo del greggio (Wti -4,19%) e lo scivolone dell'oro (-3,19%) hanno pesato sugli estrattivo-minerari Northern Star (-17,13%), Lynas (-16,28%) e Gold Road (-14,36%). In rosso i futures sull'Europa e su Wall Street.

Shanghai chiude a -3,40%, Shenzhen a -4,83%
La Borse cinesi chiudono con un tonfo dopo che la Fed ha limato i tassi di 100 punti, varando un quantitative easing da 700 miliardi di dollari contro il coronavirus: Shanghai cede il 3,40%, a 2.789,25 punti, mentre Shenzhen il 4,83%, a 1.712,02. La Banca centrale cinese ha deciso venerdì l'iniezione di liquidità da 550 miliardi di yuan (78,8 miliardi di dollari) col taglio di 0,5-1% della riserva obbligatoria; oggi ha immesso 100 miliardi di yuan (14,28 miliardi di dollari) con la linea di credito di medio-termine (Mlf) a un anno e al tasso del 3,15%.

Vola l'oro, poi limita guadagni a +0,2% 
Le decisioni prese a sorpresa ieri dalla Fed hanno messo le ali al prezzo dell'oro, che ha però poi perso spinta limitando i guadagni a +0,2%. Il metallo prezioso è arrivato a guadagnare 45 dollari l'oncia, salendo fino a 1.575 dollari, scendendo però poi a 1.532 con un rialzo di appena lo 0,2%.
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