ECONOMIA
Prende posizione il ministro per lo Sviluppo economico
Mes, è ancora scontro. Patuanelli: "Il no è definitivo, aspettiamo consiglio Ue"
Salvini: "Fuorilegge chi va a Bruxelles senza il voto del Parlamento". Conte propone una tregua alla maggioranza
Il tema è al centro del dibattito politico, creando tensioni nella stessa maggioranza, tra Pd e M5s. Salvini e Meloni chiedono un voto dell'Aula.
"Il no al Mes è definitivo, l'Italia non dovrà mai attivarlo". Così il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, intervenendo ad Agorà su Rai3, sottolinea che "al momento il Mes è quello che conosciamo e impone delle condizionalità pericolose.
Anche se poi da Patuaneli sembra arrivare una labile apertura: Aspettiamo cosa uscirà dal Consiglio Europeo. Se lì si decide di rompere il Mes come un salvadanaio, prendere i soldi e usarli, allora vuol dire che abbiamo rotto il Mes".
E poi: "Sul Mes non alimento un dibattito surreale. Al momento dobbiamo capire quello che succederà dopo la comunicazione dell'Eurogruppo e quello che uscirà dal Consiglio Europeo". "Al momento il Mes ha delle condizionalità e non c'è nessun documento che dimostri" il contrario.
Sul piede di guerra il leader della Lega Matteo Salvini. Fermamente contrario al ricorso al Fondo, insiste sulla necessità che il Parlamento si esprima prima del vertice di giovedì prossimo, auspicando un intervento dei "piani alti". Salvini si riferisce al fatto che Conte si presenterà in Aula prima del vertice Ue, ma si tratterà di una informativa e non di comunicazioni, quindi Camera e Senato non saranno chiamate a votare su una risoluzione.
"Chi andrà a Bruxelles senza un mandato chiaro del Parlamento è al di fuori della legge. Mi aspetto che dai piani alti qualcuno faccia rispettare la legge". Così il segretario leghista Matteo Salvini, in conferenza stampa, ha ribadito la posizione della Lega a favore di un voto del Parlamento sul Mes prima del consiglio europeo del 23 aprile.
"Berlusconi pro Mes? Penso che sia un errore accodarsi supinamente alle dichiarazioni di Prodi, di Renzi, di Zingaretti". Lo dice Matteo Salvini, in conferenza stampa, rivelando che "oggi lo chiamerò". Salvini ribadisce come il Mes porterà a "una patrimoniale, una tassazione sui risparmi, la tassazione sulla casa, una precarizzazione del lavoro e ulteriori tagli alla sanità pubblica".
"Quindi - conclude - da questo punto di vista penso che Berlusconi sia stato mal consigliato e preferisco che il futuro dell'Italia sia in mano italiani, non in mano a burocrati o esponenti del mondo della speculazione o della finanza dall'altra parte del mondo".
"Per la coppia del MES (Meloni & Salvini) ogni occasione è buona per dimostrare quanto profonda sia l'ignoranza degli strumenti parlamentari e dei rapporti tra il parlamento e il governo", scrive la deputata del MoVimento 5 Stelle Anna Macina sulla sua pagina Facebook. "La Meloni dovrebbe sapere che in una riunione informale del consiglio europeo non vengono prese decisioni e quindi non è preceduta da una votazione del Parlamento. Ma, nell'ignoranza, grida allo scandalo". E su Salvini: "Il Capitano poi dimostra ancora una volta di non conoscere la Costituzione. È passato dal 'datemi i pieni poteri' al chiedersi se siamo in una Repubblica o in una monarchia".
Per il Pd, invece, sarebbe "sbagliato" rinunciare a priori ai 37 miliardi del Fondo 'salva Stati' per la sanità. Secondo il capogruppo dem al Senato, Andrea Marcucci, dire no al Mes indebolisce l'Italia.
Il presidente dei deputati pentastellati, Davide Crippa, premettendo che il Movimento 5 stelle sarà al fianco di Conte, si rivolge proprio agli alleati di governo, chiedendo di farechiarezza, "se il Pd - dice in un'intervista - vuole aprire una crisi di governo sul Mes in piena emergenza sanitaria dovrà assumersene la responsabilita' davanti agli italiani". E, comunque, per Crippa "sarebbe una follia, non voglio pensare che l'obiettivo sia quello di dare una spallata a Conte". per questo, chiede "chiarezza" al segretario Zingaretti, invitandolo ad incontrare il premier.
Contro la Lega si scaglia Italia viva, favorevole all'utilizzo del Fondo, che 'denuncia':
"La Lega ha minacciato di non votare sullo scostamento di bilancio in aula la prossima settimana come ricatto contro il governo sul Mes. Un fatto gravissimo che delinea l'atteggiamento anti italiano della Lega", riferisce il capogruppo renziano al Senato, Davide Faraone.
Conte propone una tregua alla maggioranza
Il premier Giuseppe Conte aveva invitato a uno stop alle fibrillazioni che si ripercuotono anche sui mercati: "Non ha senso discuterne ora", è il suo ragionamento. Solo alla fine della trattativa Ue - è il suo messaggio - "potremo valutare se questa nuova linea di credito pone condizioni, quali condizioni pone, e solo allora potremo discutere se quel regolamento è conforme al nostro interesse nazionale. E questa discussione dovrà avvenire in modo pubblico e trasparente, dinanzi al Parlamento, al quale spetterà l'ultima parola. Prima di allora potremo disquisire per giorni e settimane, ma inutilmente".