MONDO
Climate Change
Migliaia al Colosseo per la Marcia per il Clima. A New York sfilano Di Caprio e Ban Ki-Moon
E' stata la più grande manifestazione globale per l'Ambiente che ha visto scendere in piazza 1 milione di persone in 159 Paesi del mondo per chiedere interventi urgenti e concreti contro i cambiamenti climatici in vista del summit dell'Onu a New York
Migliaia di persone ai Fori Imperiali a Roma
Un invasione di bici, persone, colori e striscioni su una delle vie più antiche e belle del mondo. Per gli organizzatori la marcia verde, che a Roma si è trasformata in "biciclettata" contro i cambiamenti climatici, è stata un successo. Un evento promosso dal Power Shift Italia, Italian Climate Network, Legambiente e Kyoto Club, con l'adesione di altre 20 sigle tra organizzazioni ambientaliste, movimenti e aziende. Un pomeriggio di festa, colori e musica, che ha visto anche la partecipazione della presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, per chiedere interventi concreti al Governo Italiano, impegnato, in questi giorni, al Summit sul Clima convocato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon.
Ban Ki-Moon e Di Capiro sfilano con la gente
E' stata proprio la Grande Mela a dare il via a questa marcia globale dove insieme a migliaia di persone ha sfilato anche il segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon. Martedì prossimo le porte del Palazzo di Vetro saranno aperte a più di 120 leader mondiali per trovare politiche comuni per fronteggiare il clima che cambia. "Non c'è un pianeta B" è lo slogan gridato dal corteo che ha attraversato Manhattan e ha visto il segretario dell'Onu in tee-shirt "Climate Action" sfilare a braccetto con il sindaco Bill De Blasio e l'ex vicepresidente Al Gore. Alla marcia era presente anche il minsitro dell?Ambiente, Gian Luca Galletti e i colleghi degli Esteri di Francia Laurent Fabius e dell'Ambiente Segolene Royal. Testimonial d'eccezione Leonardo Di Caprio chiamato a rivestire il ruolo di ambasaciatore, ha marciato con i leader dei popoli indigeni del Canada. Ma per le vie di New York marciavano insieme leader sindacali, studenti, "verdi", minatori di carbone del Kentucky e vittime di Sandy e Katrina. E ancora scienziati in camice bianco, nonni e nipotini: "Almeno 310 mila persone", secondo gli organizzatori, hanno bloccato il cuore di New York per spingere i governi ad agire in difesa del clima.
Oltre 22 milioni di profughi
Nel mondo sono saliti già ad oltre 22 milioni le persone costrette ad abbandonare la propria casa a causa dei devastanti effetti degli eventi atmosferici estremi: solo nelle Filippine, il tifone Haiyan ha colpito 4,1 milioni di persone trasformandoli in sfollati. Lo scenario è del Consiglio norvegese per i rifugiati (Nrc) che ha dedicato il suo ultimo rapporto 'Global Estimates' all'urgenza di impegnarsi per contrastare il cambiamento climatico.
L'Italia un paese fragile, bisogna cambiare politica ambientale
Anche l'Italia vive il suo dramma ambientale. E' di pochi giorni fa la notizia della devastante bomba d'acqua che ha sconvolto Firenze e la Toscana intera. "La politica deve fare di più - ammette Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente alla Camera al microfono di Rainews24 - Bisogna collegare la lotta ai Cambiamenti Climatici all'economia e al lavoro; molte delle misure che oggi possono rilanciare l'economia sono utili anche per il clima: basti pensare al risparmio energetico, al recupero e al riciclo dei rifiuti. Spero che questa sia l'asse della linea politica del governo per mettere insieme il contrasto ai Mutamenti Climatici e una nuova economia a misura d'uomo". Sul dissesto idrogeologico, spiega il presidente della Commissione Ambiente "L'Italia è un paese fragile questo significa che è necessario cambiare politica. Non più abusivismo edilizio e consumo del territorio ma picocle opere che producono lavoro e sicurezza". Sullo sfruttamento degli idrocarburi "bisogna garantire il massimo di sicurezza ambientale ma - conclude Realacci - il futuro non è nè del carbone nè del petrolio ma delle Fonti Rinnovabili".
Il messaggio 'verde' al governo
Sono tre in particolare le richieste partite da Roma e dirette al Governo italiano: primo che il tema del cambiamenti climatici diventi un punto prioritario nell'agenda di Governo, assumendo impegni ambiziosi di riduzione delle emissioni di CO2 e degli altri gas serra, a partire da obiettivi efficaci per la lotta ai cambiamenti climatici e in linea con le raccomandazioni dell'Intergovernamental Panel on Climate Change. In attuazione di questi è necessaria un'accelerazione della trasformazione del sistema di produzione di energia che permetta l'uscita dai combustibili fossili e ponga fine ai sussidi alle fonti fossili, a favore di una generazione energetica distribuita, democratica e pulita. Secondo punto l'Italia, in quanto presidente di turno dell'Unione Europea, si batta per impegni ambiziosi e vincolanti al 2030. Che nel vertice europeo di ottobre sia portatrice in Europa di una visione lungimirante e ambiziosa nell'attuale dibattito per la definizione dei nuovi obiettivi, proponendo +40% di risparmio energetico, +45% di fonti rinnovabili, -55% di riduzione di CO2.Terzo e ultimo punto: chhe l'Italia contribuisca al Fondo Verde per il Clima e mantenga fede agli impegni che erano stati assunti a Copenaghen in tema di finanza per il clima.