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MONDO

Il dibattito europeo

Migranti, Merkel ad Orban: "La Germania fa ciò che deve". Orban: "Non possiamo dare false speranze"

La cancelliera tedesca ribatte al premier ungherese Viktor Orban che aveva definito quello dei migranti "un problema tedesco, perché è la Germania la meta desiderata dai profughi"

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"La Germania fa ciò che è moralmente e giuridicamente dovuto. Né di più, né di meno". Lo ha detto Angela Merkel replicando, da Berna, alle accuse del premier ungherese Viktor Orban sulla gestione delle politiche sui profughi. 

Il premier Viktor Orban, aveva detto a chiare lettere: "Non permetteròai migranti di lasciare l'Ungheria, senza essersi prima registrati. "L'emergenza migranti è un problema tedesco, non europeo" perché è la Germania il luogo dove vuole andare chi arriva in Europa.  

La Germania si è dunque detta pronta ad accogliere 800.000 richiedenti asilo nel 2015, quattro volte in più rispetto allo scorso anno. 

La controreplica di Orban: "Se l'Europa continua così, arriveranno in milioni"
"Se l'Unione europea continua con questa politica migratoria, che accetta chiunque, arriveranno ai suoi confini decine di milioni di persone". Lo ha detto il premier
ungherese, Viktor Orban, al termine di una seria di incontri con i vertici delle istituzioni Ue. "Moltissime delle persone che arrivano ai confini della Ue non sono rifugiati, ma sono alla ricerca di una vita migliore. Non dobbiamo però creare illusioni, se si accetteranno tutti, sarà la fine dell'Europa", ha aggiunto.

Anche "il trattato di Schengen è in pericolo e se si vuole parlare di quote di redistribuzione, bisogna ripristinare il controllo alle frontiere esterne", ha precisato Orban.

Il piano europeo
Dopo l'appello congiunto di Roma, Parigi e Berlino, la Commissione europea si
prepara a chiedere agli Stati di dividersi l'accoglienza di altri 120mila profughi (ben oltre i 40mila proposti a maggio), per un totale -secondo fonti di stampa ancora non confermate ufficialmente- che porterebbe a 160mila il numero totale dei rifugiati ricollocati dai Paesi di approdo al resto dell'Ue. Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, dettaglierà le nuove misure nel discorso sullo Stato
dell'Unione, mercoledì  prossimo al Parlamento europeo.
 
"Spero e credo che tutti e 28 siano finalmente pronti ad adottare le decisioni proposte dalla Commissione", ha detto l'alto rappresentante per la politica estera Ue, Federica
Mogherini, si tratta di "prendersi la responsabilità di agire tutti insieme".
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