MONDO
Oltre 600 migranti in arrivo a Pozzallo
Migranti, il Papa ai governanti: accoglieteli! Austria e Tirolo: da qui non si passa
Il "primo tema" della discussione sui migranti al Consiglio Ue "è dare corso alle decisioni che prendiamo", perché "gli hot spot sono stati fatti, le riallocazioni e i rimpatri no", ha detto il premier Matteo Renzi
Renzi: hotspot sono stati fatti ma non i rimpatri
Il "primo tema" della discussione sui migranti al Consiglio Ue "è dare corso alle decisioni che prendiamo", perché "gli hot spot sono stati fatti, le riallocazioni e i rimpatri no". Lo ha detto il premier Matteo Renzi, parlando alla Camera alla vigilia del Consiglio Ue.
"La questione migratoria è quella principale nell'agenda di molti Paesi. Ha caratteristiche inedite, ma la sottolineatura che viene fatta dei numeri europei stride con la realtà dei fatti di altri Paesi fuori dai confini europei - spiega Renzi - Il presidente Mattarella si trova in Africa, ha visitato un campo profughi di centinaia di migliaia di persone; ciò che accade in Turchia è sotto i riflettori, ma non è lo stesso per alcune zone del Sud Est asiatico o per il Libano e la Giordania". La questione dunque "va inserita in un quadro più normale, più logico, ma questo non è possibile in mancanza di attuazione delle decisioni europee su hot spot, relocation, rimpatri", aggiunge.
Il premier poi torna sulla questione umanitaria e sottolinea: "L'Europa va su Marte ma si ferma a Idomeni e vede un bambino costretto a essere lavato dalla propria mamma con una bottiglia d'acqua perché quel bambino è stato partorito in un campo profughi".
Papa: Dio non dimentica sofferenza profughi a frontiere
"Dio si e' dimenticato di me!". Questa esclamazione - dice il Santo Padre - "sale spontanea alle labbra di tante persone persone che soffrono, si sentono abbandonate come i nostri fratelli che stanno vivendo una drammatica situazione di esilio lontani dalla loro patria, con negli occhi le macerie delle loro case e spesso il dolore per la perdita delle persone care". "In questi casi - ha detto Bergoglio nella sua catechesi all'Udienza Generale - uno può chiedersi dove e' Dio? Come è possibile che tanta sofferenza possa abbattersi su uomini, donne e bambini innocenti ai quali chiudono la porta quendo cercano di entrare da un'altra parte, e sono li' al confine perche' tante porte e tanti cuori sono chiusi.
I migranti di oggi che soffrono all'aria, senza cibo e non possono entrare, non sentono l'accoglienza". "A me piace tanto - ha poi confidato Francesco ai 40 mila fedeli presenti in piazza San Pietro - quando vedo nazioni e governanti che aprono il cuore e aprono le porte". Per rinnovare il suo appello all'accoglienza, pronunicato con evidente riferimento alle chiusure di alcuni paesi europei, il Papa h apreso spunto "dalla promessa del profeta Geremia che risponde popolo esiliato che tornera' nella sua Terra". "Dio - ha scandito - non è assente nemmeno oggi in queste drammatiche situazioni". Per questo, ha concluso, "non bisogna cedere alla disperazione. Il bene vince il male e il Signore asciugherà ogni lacrima e libererà da ogni paura".
Governatore Tirolo, al Brennero non si passerà
Proseguono i preparativi per la reintroduzione dei controlli di frontiera al Brennero. Subito dopo Pasqua saranno installati al valico italo-austriaco container, recinzioni e corsie di controllo, annuncia il quotidiano Tiroler Tageszeitung.
Sul giornale il governatore del Tirolo, Guenther Platter, prospetta "massicci effetti" al Brennero, dopo la chiusura della rotto dei Balcani. "Dobbiamo - dice - lanciare il segnale chiaro che al Brennero non si passa". Il governatore del land austriaco rivolge all'Italia l'appello di bloccare a sud il flusso di migranti. "Più l'Italia chiuderà il confine a sud, più il Brennero potrà restare aperto", afferma Platter.
Austria conferma: controlli alle frontiere
L'Austria creerà un sistema di controlli e recinzioni per limitare il flusso dei migranti sui valichi con l'Italia di Tarvisio, Brennero e Resia. La notizia, già anticipata qualche giorno fa, è stata confermata oggi dal ministro degli Interni Johanna Mikl Leitner ed il ministro della Difesa Hans Peter Doskozil. L'intervento di controllo dell'Austria ai valichi con l'Italia - è stato spiegato - prevede più ordini d'azione. Si tratta del presidio classico delle frontiere, con punti di osservazione. Ai valichi l'attenzione sarà rivolta al traffico dei veicoli, dei treni e delle persone, ha spiegato Vienna.