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MONDO

Zagabria

Migranti. Ungheria completa il muro con la Croazia. Naufragio in Grecia, muore bimba di 5 anni

Sono poco più di 20.700 i migranti entrati da mercoledì scorso in Croazia, passando illegalmente dalla Serbia. L'Ungheria ha richiamato i riservisti per gestire la situazione dell'immigrazione di massa. Una bimba siriana di 5 anni è morta nel naufragio del barcone su cui viaggiava al largo di Lesbo

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Il dramma senza fine dei migranti e profughi in marcia lungo la rotta balcanica ha spostato il suo epicentro dalla Serbia alla Croazia, dove nelle ultime ore gli arrivi sono stati 20.700. E immediatamente l'Ungheria, nel timore di un possibile 'contagio', ha completato la barriera di filo spinato di 41 km alla frontiera con la Croazia. Gli altri 330 km del confine sono segnati dal fiume Drava, difficilmente valicabile.

Il duello a distanza tra Zagabria e Budapest si è poi spostato dalle frontiere ai governi, con il premier croato Zoran Milanovic che ha negato la presenza di un accordo formale con l'Ungheria per l’accoglienza ma "li abbiamo costretti ad accogliere i profughi e continueremo a farlo”. La tensione però è salita anche tra le istituzioni croate, con Milanovic che considera folle l'idea di chiudere il confine “perché può essere realizzata solo con un uso brutale della forza, sparando contro la gente" mentre la presidente Kolinda Kitarovic a più riprese negli ultimi giorni ha invocato l'uso dell'esercito e la chiusura dei confini croati con la Serbia.

Il flusso più forte resta al valico di confine di Tovarnik, dove in attesa di pullman e treni, si trovano 2.500 persone che verranno portate ai confini di Gorican e Botovo, con l'Ungheria, e di Bregana e Harmica, con la Slovenia. Ma se da Lubiana si iniziano a predisporre centri di raccolta a Brezice, Celje e Gornja Radgona, il governo di Orban si prepara, secondo indiscrezioni dei media ungheresi, a chiamare i riservisti per "gestire la situazione dell'immigrazione di massa".

Naufragio in Grecia, muore bimba di 5 anni
Se le rotte di terra mostrano tutta la fragilità politica dell’Europa, quelle di mare sono testimoni di un’altra tragedia. Una bimba siriana di 5 anni è morta nel naufragio del barcone su cui viaggiava al largo della Grecia, mentre altri 13 migranti sono stati soccorsi dalla Guardia costiera ellenica. Il naufragio è avvenuto a nord dell'isola di Lesbo. Il portavoce della Guardia costiera greca, Nikos Lagadianos, ha spiegato che la bimba era già priva di conoscenza quando è stata soccorsa in mare ed è morta all'ospedale di Lesbo. Gli altri 13 sono state salvati ma sul barcone c'erano in tutto 26 persone e quindi le operazioni dei soccorritori vanno avanti. Un'altra morte dopo quella della bimba siriana di 4 anni annegata ieri al largo delle coste turche e il giovane morto fulminato nel tunnel sotto la Manica che collega Francia e Gran Bretagna.

Intanto è salito a 4.541 il numero dei migranti soccorsi dall'alba di oggi nel Canale di Sicilia, a 30-40 miglia dalla Libia, mentre a bordo di barconi e gommoni, erano diretti verso le coste italiane. Le operazioni - una ventina, alcune non ancora concluse - sono state coordinate dalla Guardia Costiera con l'impiego di una decina di unità navali, alcune del dispositivo Frontex. 
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