MONDO
Russia
Mosca, Mozzarella italiana made in Bielorussia
Secondo i dati ufficiali forniti dal Servizio Federale della Dogana russa, dall’entrata in vigore dell'embargo sui prodotti provenienti dall'UE, la Bielorussia ha aumentato le esportazioni in Russia di burro del 48% e dei formaggi del 45%.
Secondo i dati ufficiali forniti dal Servizio Federale della Dogana russa, dall’entrata in vigore del provvedimento la Bielorussia ha aumentato le esportazioni in Russia di burro del 48% e dei formaggi del 45%.
Nei supermercati di Mosca si possono trovare rimanenze di parmigiano reggiano italiano importato ancora prima dell’introduzione dell’embargo, in vendita a 30 euro al chilo ma anche parmigiano “made in Belarus” al prezzo di 10 euro al chilo. Made in Belarus sono anche mozzarelle e altri prodotti caseari offerti in quantità sempre maggiori sugli scaffali dei punti vendita della grande distribuzione.
Ma come è possibile che la Bielorussia sia improvvisamente diventata terra di grande produzione di prodotti caserari? Il ministro dell’agricoltura bielorusso ha detto che il suo paese riceve da alcuni stati-membri dell’UE sotto embargo russo (in particolare Polonia, Lettonia e Lituania) le materie prime alimentari che vengono poi sottoposte a “una profonda trasformazione e lavorazione” ciò che permette di applicare al prodotto finito la dicitura del paese d’origine Bielorussia. In pratica, un'escamotage che consente di aggirare l'embargo.
Di fronte a una così grande diffusione di prodotti provenienti dalla Bielorussia, l’Ente statale russo per la tutela del consumatore e ispezione dei prodotti agro-alimentari (Rosselkhoznadzor) non esclude l’applicazione di un parziale divieto d’importazione dalla Bielorussia dei latticini e dei prodotti caseari.