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ECONOMIA

Monte dei Paschi

Assemblea rinviata, dimissioni di Profumo più vicine

L'aumento di capitale probabilmente slitterà a maggio, come vuole la Fondazione. Questa decisione potrebbe portare il presidente a farsi da parte. A Siena parte il toto-nomine

Alessandro Profumo
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Siena Niente raggiungimento del quorum e le decisioni sono rinviate. L'assemblea del Montepaschi, che avrebbe scegliere la data  per l'aumento di capitale da 3 miliardi di euro imposto da Bruxelles, è durata soltanto pochi minuti perché il quorum non è stato raggiunto (50,1% del capitale). E a Siena parte subito il toto-nomine qualora davvero il presidente Alessandro Profumo dovesse scegliere di lasciare.    

Il rinvio di 24 ore
L'assemblea - chiamata a decidere se dare ragione al Cda della banca per varare l'aumento di capitale a gennaio o a maggio come incalzato dalla Fondazione - è rinviata (di 24 ore). Per costituirla in seconda convocazione basterà soltanto un terzo del capitale, ovvero poco meno di quanto possiede Palazzo Sansedoni, titolare del 33,5%.

Aumento di capitale a maggio
L'esito è facilmente prevedibile: la Fondazione presieduta da Antonella Mansi, salvo colpi di scena, otterrà il posticipo dell'operazione al secondo trimestre e avrà più tempo a disposizione per tentare di vendere la propria quota in modo da fare cassa e risollevarsi dalla difficile situazione finanziaria. Una scelta che comporta lo scioglimento del consorzio di garanzia messo a punto da Profumo e Fabrizio Viola che dovranno formarne un altro nei tempi che verranno stabiliti.

Le ripercussioni
Intanto Siena e il mercato (in Borsa -2,15% a 0,17 euro) si interrogano sulle ripercussioni che la decisione avrà sull'assetto di comando della banca. E sono in molti a ipotizzare le dimissioni del presidente Alessandro Profumo. Nei giorni scorsi, infatti, proprio Profumo a parlare di questa opzione, facendo notare come un'eventuale bocciatura dell'aumento di capitale a gennaio avrebbe potuto portare a "scelte personali" dei singoli consiglieri d'amministrazione. Secondo la presidente Mansi, Profumo non dovrebbe dimettersi.

I probabili sostituti
Come possibili sostituti di Profumo circolano nomi come quelli di Carlo Salvatori (presidente di Lazard e Allianz Italia), di Divo Gronchi (oggi al vertice di Carismi), di Piero Barucci e, nelle ultime ore, anche quello di Lorenzo Bini Smaghi. Per i primi tre, adatti al ruolo di "traghettatori" c'è uno scoglio: con il nuovo Statuto di Mps i vertici non dovrebbero avere più di 69 anni. Ma una fonte interna alla banca chiarisce che quello dell'età è un problema che si risolverebbe facilmente con una modifica statutaria. In pool position ci sarebbe Salvatori.    

La partecipazione all'assemblea
Alla riunione ha partecipato il 49,31% del capitale votante contro il 50,1% richiesto dalla legge e atteso alla vigilia. Oltre al primo azionista, la Fondazione, si sono presentati tutti i soci di peso: da Giovanni Alberto Aleotti del gruppo Menarini (titolare del 4%) ai due soci finanziari JpMorgan (2,5%) e Axa (2,05%) fino a Unicoop Firenze, di recente scesa all'1,76%. Il mancato raggiungimento del quorum è stato imputato all'assenza di fondi e investitori istituzionali.
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