ECONOMIA
Nel 2021 deficit/Pil al 7%, Pil +6% e debito al 155,6%
Nadef: approvata nella notte, manovra 2021 in deficit per 22 miliardi
"Sostegno a lavoratori e imprese, investimenti, riduzione debito/Pil". La prossima legge di bilancio "avrà come obiettivo quello di sostenere la ripresa dell'economia italiana nel triennio 2021-2023" si legge nella nota di Palazzo Chigi
Grazie alle misure espansive, nel 2021 è attesa una crescita del Pil del 6% (rispetto a un tendenziale del 5,1%), che nel 2022 e nel 2023 si attestera' al 3,8% ed al 2,5% rispettivamente. Si legge nel comunicato di Palazzo Chigi.
Il governo intende "attuare un'ampia riforma fiscale che migliori l'equità", si legge nella nota. Il documento definisce il perimetro di finanza pubblica nel quale si iscriveranno le misure della prossima legge di bilancio, che "avrà come obiettivo quello di sostenere la ripresa dell'economia italiana nel triennio 2021-2023, in stretta coerenza con il prossimo Piano nazionale di ripresa e resilienza".
"Gli interventi - indica il comunicato - saranno principalmente rivolti a sostenere, nel breve termine e per tutta la durata della crisi da COVID-19, i lavoratori e i settori produttivi più colpiti; a valorizzare appieno le risorse messe a disposizione dal programma 'Next Generation EU' per realizzare investimenti e riforme di vasta portata e profondità; ad attuare un'ampia riforma fiscale che migliori l'equità, l'efficienza e la trasparenza del sistema tributario riducendo anche il carico fiscale sui redditi medi e bassi, coordinandola con l'introduzione di un assegno universale per i figli; ad assicurare un miglioramento qualitativo della finanza pubblica, spostando risorse verso gli utilizzi più opportuni a garantire un miglioramento del benessere dei cittadini, dell'equità e della produttività dell'economia; a ricondurre l'indebitamento netto della pubblica amministrazione verso livelli compatibili con una costante e sensibile riduzione del rapporto debito/Pil".
Si rafforza il Daspo urbano
Si rafforza il cosiddetto 'Daspo urbano', rendendo possibile per il questore l’applicazione del divieto di accesso nei locali pubblici anche nei confronti dei soggetti che abbiano riportato una o più denunce o una condanna non definitiva, nel corso degli ultimi tre anni, relativamente alla vendita o cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope. E' una delle novità introdotte dal decreto sicurezza varato dal Consiglio dei ministri. Il decreto "introduce norme che rafforzano i dispositivi a garanzia della sicurezza pubblica, implementando le misure del divieto di ingresso nei pubblici esercizi e nei locali di pubblico trattenimento o nelle loro adiacenze, nonché le misure di contrasto al fenomeno dello spaccio di stupefacenti attraverso siti web". Inoltre, si interviene sul trattamento sanzionatorio conseguente alla violazione del divieto, prevedendo, in particolare, la pena della reclusione da sei mesi a due anni e la multa da 8.000 a 20.000 euro.