ITALIA
Le dichiarazioni del pm Salvi
Naufragio, Pm: Ancora incerto il numero di persone a bordo. Mare nostrum più efficace e rapida
Il Procuratore capo di Catania, Giovanni Salvi, spiega che il numero delle vittime del naufragio al largo della Libia "è una cifra da prendere con cautela". E alla domanda sulle differenze tra Mare Nostrum e Frontex risponde: "Le modalità di Frontex e Triton nel soccorso ai migranti sono certamente meno efficaci rispetto a Mare Nostrum, anche dal punto delle indagini".
Il procuratore inoltre chiarisce: "Non sappiamo se tra i sopravvissuti vi siano i responsabili della traversata. Lo potremo verificare quando i soggetti sulla nave diretta a Catania arriveranno in città". La Procura etnea ha aperto un fascicolo sul naufragio del barcone, la notte tra sabato e domenica scorsa, costato la vita a centinaia di migranti: i reati ipotizzati dal procuratore Salvi sono naufragio e omicidio colposo plurimi.
Salvi, in conferenza stampa sul naufragio, aggiunge: "La maggior parte dei migranti che erano a bordo del peschereccio che ha fatto naufragio in Libia non potevano salvarsi". Molti di loro, infatti, erano stati chiusi all'interno dei due piani dell' imbarcazione. Secondo quanto ha riferito un sopravvissuto sentito a Catania - aggiunge il procuratore - il peschereccio aveva tre livelli e i due inferiori, dove c'erano centinaia di migranti, sono stati chiusi prima della partenza per non farli uscire". "I migranti salvati - dice Salvi - sono algerini, eritrei egiziani, somali, senegalesi, del Bangladesh e dello Zambia".
Salvi poi ribadisce che il soccorso in mare è una attività difficile per cui serve professionalità e i pescherecci non possono essere adeguati per metterli in pratica. E alla domanda di una giornalista sulle differenze tra Mare Nostrum e Frontex risponde: le modalità operative con le quali oggi le Marine italiane ed europee, nell'ambito di Frontex e Triton" intervengono nel soccorso ai migranti "sono certamente meno efficaci rispetto a Mare Nostrum, anche dal punto delle indagini".
Con Mare Nostrum, spiega il procuratore, sulle navi della Marina erano presenti anche degli investigatori "e questo consentiva già nell'immediatezza la possibilità di avviare indagini e identificare gli scafisti, cosa che ora non è più possibile".