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MONDO

Nel peschereccio affondato forse 950 persone

Naufragio nel Canale di Sicilia, nel pomeriggio vertice Ue. Presidenza Ue: più fondi per Frontex

Per il pase baltico, presidente di turno dell'Unione, "è necessaria una rapida azione per prevenire ulteriori perdite di vite". La Mogherini: "Il problema delle migrazioni e delle loro vittime si risolve solo agendo alla radice, cioè impedendo che i barconi partano". Merkel: "L'Italia non è sola"

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La presidenza lettone di turno dell'Unione europea afferma in una nota che "è necessaria una rapida azione per prevenire ulteriori perdite di vite". Il ministro dell'Interno Rihards Kozlovskis specifica di voler "chiedere alla Commissione di proporre prontamente mezzi aggiuntivi da destinare a Frontex" e di "fare una proposta per aumentare gli sforzi nella lotta contro il traffico di esseri umani" ed "esplorare opzioni per un'operazione europea su vasta scala di ricerca e soccorso".

Il ministro degli esteri lettone, Edgar Rinkevics, ha inoltre a nome della presidenza di turno Ue invitato l'alto rappresentante Federica Mogherini "a prendere contatti con Egitto, Tunisia ed altri paesi del nordafrica per chiedere loro di esercitare più controlli per impedire alle navi di affrontare viaggi pericolosi" e "per chiedere loro la partecipazione a operazioni di ricerca e soccorso". Rinkevics ha anche invitato l'Unione africana a chiedere assistenza.

Merkel: "L'Italia non è sola"
Arriva il messaggio di sostegno dalla Germania. "L'Italia non è sola" ha detto il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, rispondendo a una domanda sulla strage del Mediterraneo e sull'emergenza profughi. 

Danimarca: "Pronti a fare la nostra parte"
"Dobbiamo avere un ampio spettro di contribuzioni, da una parte per aiutare l'Italia, dall'altra per affrontare i crescenti conflitti in Libia, Africa e Medio Oriente". Lo ha affermato il ministro degli esteri danese, Martin Lidegaard, specificando che "non c'e' una soluzione unica, ma serve un approccio globale" e che la Danimarca "è pronta a fare la sua parte, ma nel quadro di un approccio comune europeo".

La riunione dei vertice Ue
La presidenza del consiglio Ue ha deciso intanto che nel pomeriggio di oggi si terrà una riunione congiunta dei ministri degli Esteri e degli Interni a Lussemburgo sull'emergenza immigrazione. Il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, che era a Washington per partecipare al 'Major Economies Forum' in vista della Conferenza di Parigi sull'ambiente, "vista la gravità degli eventi recenti" ha deciso di tagliare la missione per poter partecipare al Consiglio dei ministri europei sull'emergenza immigrazione.

Mogherini: "Agire alla radice"
Da parte sua, il capo della diplomazia Ue, Federica Mogherini, ha precisato che oggi presenterà "una serie di proposte per la Libia, una delle principali rotte del traffico illegale di migranti", durante il consiglio Affari esteri incentrato sul possibile sostegno Ue a un governo di unità nazionale libico, attualmente in discussione tra le parti con la mediazione dell'Onu.

"I soccorsi hanno funzionato, - ha detto la Mogherini - l'organizzazione è stata esemplare e l'Europa dovrebbe ringraziare l'Italia, ma quest'ultima tragedia dimostra che il problema delle migrazioni e delle loro vittime si risolve solo agendo alla radice, cioè impedendo che i barconi partano". Il silenzio di molte capitali europee, afferma 'il ministro degli Esteri' Ue, "è il motivo per cui abbiamo deciso di aprire il Consiglio Esteri con l'immigrazione. C'è bisogno che tutti si assumano le proprie responsabilità politiche e operative, e voglio anche augurarmi un vertice europeo straordinario che faccia lo stesso". A suo avviso, "il dramma dimostra che non si tratta solo di 'Search and rescue' perché i soccorsi erano sul posto", servono "investimenti" e "solidarietà nell'accoglienza". "Si può agire subito per contrastare i trafficanti, bloccando i loro finanziamenti e seguendone i movimenti, condividendo l'Intelligence così come si è cominciato a fare con l'antiterrorismo", aggiunge. Serve, ha aggiunto Mogherini, "cooperazione stretta e scambio di informazioni con i Paesi di origine e di transito - dal Niger all'Egitto, dalla Tunisia al Ciad - sulle organizzazioni criminali che gestiscono la tratta".
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