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MONDO

A bordo 200 immigrati

Naufragio al largo della Libia: almeno 20 morti tra cui un bambino. 170 i dispersi

Il barcone affondato venerdì sera di fronte a Tripoli era diretto in Italia. Tratte in salvo soltanto 16 persone. Le vittime sono in maggioranza somali ed eritrei 

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Erano diretti in Italia i circa 200 immigrati, in maggioranza somali ed eritrei, che si
trovavano a bordo del barcone naufragato al largo di Tripoli venerdì sera. Lo ha affermato l'ufficiale della Guardia costiera, Abdellatif Mohammed Ibrahim, fornendo il bilancio della nuova tragedia del mare: 20 i corpi recuperati, tra cui quello di un bambino con un giubotto salvagente, solo le 16 persone tratte in salvo ma almeno altre 170 risultano disperse.  

Il naufragio
Il naufragio è avvenuto davanti al litorale di Guarabouli, a circa 60 km a est di Tripoli, dove sono stati trovati i resti del barcone in legno. Quando la Guardia costiera locale è arrivata sul luogo del disastro, a circa un chilometro dalla spiaggia, l'imbarcazione era totalmente affondata. La Guardia costiera non è dotata di equipaggiamento per effettuare questo genere di soccorsi e ha preso in prestito alcune barche di pescatori per intervenire. Le 16 persone salvate sono state rilasciate. Tra i superstiti c'è anche una bambina di un anno.

16 persone tratte in salvo
"Abbiamo trovato sedici superstiti, tutte le altre persone sono disperse e stiamo indagando. Ci sono venti corpi, trovati privi di vita in mare", ha dichiarato Abdel Latif Mohamed Ibrahim, della Guardia costiera libica.

Dalla fine di luglio decine di morti in mare
La Libia, che deve convivere con disordine e caos politico, è il porto di partenza privilegiato per i migranti che cercano una vita migliore in Europa e che accettano di pagare gli scafisti che a bordo di carrette del mare fanno loro attraversare il Mediterraneo. Dalla fine di luglio, decine di persone sono morte in mare dopo essere partite dalla Libia e molte altre risultano disperse.

Circa 1000 migranti soccorsi dalla Guardia costiera italiana
Proseguono intanto le operazioni di assistenza e soccorso della Guardia costiera a imbarcazioni di migranti in difficoltà. L'ultimo intervento ha permesso il salvataggio di 470 persone, stipate su due gommoni che rischiavano di affondare. I migranti sono stati individuati dall'elicottero della nave Fasan della Marina Militare, in perlustrazione lungo le acque libiche, che ha tempestivamente informato la Centrale operativa di Roma. Due navi della Guardia costiera hanno tratto in salvo i migranti, giunti a Porto Empedocle. 

Altri 300 migranti sono stati recuperati al confine tra le acque italiane e quelle maltesi, dalle motovedette della Guardia costiera con l'ausilio di un pattugliatore maltese. 

Infine, la nave Fiorillo ha ultimato il soccorso di 203 migranti che erano a  bordo di un barcone in avaria. Tra questi, tutti di presunta nazionalità siriana e libanese, anche 25 donne e 37 bambini. I migranti, stremati e disidratati dal viaggio, sono stati assistiti e rifocillati dall'equipaggio di nave Fiorillo, che nel frattempo sta navigando in soccorso di un altro barcone in difficoltà, con a bordo 350 persone.
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